Mauro Aragoni, il talentuoso regista ogliastrino, torna a stupire il pubblico con una nuova opera ambiziosa e visionaria: Shardana – Bronzo e Sangue. Dopo aver conquistato il mondo con That Dirty Black Bag (che ha visto protagonista Travis Fimmel di Vikings), Nuraghes S’Arena (con il rapper Salmo) e il suo contributo come sceneggiatore per Dylan Dog, Aragoni si addentra ora in un progetto inedito e di grande impatto.

Si tratta di un universo crudo e feroce, ispirato allo stile narrativo dei manga, che affonda le sue radici nel mito degli Shardana, i leggendari mercenari al servizio degli Egizi. Shardana – Bronzo e Sangue è una storia di guerra, onore e fratellanza, che segue le vicende di due fratelli guerrieri destinati a lasciare il segno in un mondo spietato. Tra epiche battaglie, mostri demoniaci e divinità colme di collera, questa nuova saga promette di trasportare i lettori in un’epopea senza precedenti.

A impreziosire l’opera ci sono i disegni di Stefano Garau, artista di fama internazionale, già autore di IVANHOE (distribuito da Mondadori e in Francia), Roi Midas e Kimeramandax. Con il suo stile dettagliato e potente, Garau dà vita a un immaginario carico di intensità visiva e dinamismo.

Aragoni chiarisce che Shardana – Bronzo e Sangue non è collegato a Nuraghes S’Arena, bensì rappresenta un universo completamente nuovo e autonomo, frutto di un’ispirazione unica che mescola mitologia, azione e atmosfere dark.

Gli appassionati potranno scoprire in anteprima questo straordinario progetto al Giocomix, durante la presentazione ufficiale con gli autori prevista per domenica 30 marzo nel pomeriggio. Un evento imperdibile per tutti gli amanti delle narrazioni epiche e delle storie dal forte impatto emotivo.

Non resta che prepararsi a entrare nel mondo di Shardana – Bronzo e Sangue, dove il bronzo e il sangue si fondono in una leggenda destinata a restare nella memoria.

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Piccolo, schivo, ma sorprendentemente adattabile: è il toporagno dai denti bianchi, e in Sardegna ne vive una sottospecie unica al mondo, la Crocidura russula ichnusae, presente nell’isola sin dal IV millennio a.C., come attestano i ritrovamenti nella grotta di Su Guanu. Questo minuscolo mammifero, lungo appena 9–13 cm e del peso di 7–15 grammi, è uno degli abitanti più antichi e discreti del territorio sardo.

Rasbak – Opera propria, CC BY-SA 3.0 – wikimedia

La Crocidura sarda è diffusa in quasi tutti gli ecosistemi dell’isola, dalle zone boscose fino a 1.000 metri di altitudine, incluse aree protette come l’Isola dell’Asinara. Predilige gli ambienti mediterranei: vive tra macchia, praterie asciutte e zone di transizione tra bosco e campagna, ma non disdegna neppure i giardini e le abitazioni rurali, dove si avvicina all’uomo.

La sua pelliccia è folta e di colore bruno-rossiccio sul dorso, sfumata nel grigio sul ventre, e ha il classico aspetto dei toporagni: muso allungato, occhi minuscoli, orecchie rotonde poco visibili e coda nuda, lunga circa la metà del corpo.

Foto Forestas

Una delle particolarità più sorprendenti della Crocidura è il “carovanamento”, osservabile anche nella sottospecie sarda. In caso di pericolo, o quando i piccoli iniziano a esplorare il mondo esterno, si dispongono in fila indiana, uno aggrappato all’altro, seguendo la madre in una sorta di minuscola catena in movimento.

Come altri Soricidi, la Crocidura emette suoni e ultrasuoni e i maschi diffondono un odore muschiato per marcare il territorio e attirare le femmine. È attiva sia di giorno che di notte, e anche se non va in letargo, può entrare in uno stato di torpore per ridurre il metabolismo nei periodi critici.

La stagione riproduttiva va da febbraio a settembre, con una pausa estiva ad agosto. Le femmine nate all’inizio della stagione possono già riprodursi nello stesso anno. Ogni parto dà origine a 2–6 cuccioli, con un massimo di 3–4 cucciolate nella stagione successiva. L’aspettativa di vita della Crocidura è breve, tra 20 e 30 mesi.

La Crocidura sarda non è attualmente a rischio di estinzione, ma è una delle specie più vulnerabili agli incendi. Quando un’area viene colpita dal fuoco, la ricolonizzazione può richiedere anche 5–6 anni. Per questo motivo è inserita nell’Allegato III della Convenzione di Berna (Legge 503/1981), che tutela le specie europee in pericolo.

La presenza della Crocidura russula ichnusae in Sardegna è un ulteriore tassello dell’incredibile biodiversità faunistica dell’isola, spesso trascurata ma fondamentale. Un piccolo mammifero che, silenziosamente, continua da secoli a vivere in simbiosi con il paesaggio mediterraneo, ricordandoci quanto anche le creature più piccole abbiano un ruolo importante negli equilibri naturali.