Turris e Biddas: la Torre Costiera di Arbatax protagonista oggi, domenica 8 dicembre, su Rai Tre Sardegna: torna il programma “Turris e Biddas”, ideato e condotto dal giornalista divulgatore Fausto Orrù, con un focus sulle torri costiere della Sardegna. In questa puntata si esplorerà la suggestiva Torre di San Miguel ad Arbatax, un luogo che racconta secoli di storia e tradizioni legate alla vita della comunità locale.

Contributi speciali:
– Nicola Dessì, archeologo, svelerà i segreti e le curiosità storiche della torre.
– Nicola Agus, compositore, accompagnerà il viaggio con musiche evocative che esalteranno la magia del luogo.
– Contenuti accessibili grazie al linguaggio dei segni LIS, curato da Luciana Ledda.

Una produzione Rai attenta a valorizzare il patrimonio storico di Arbatax, curata da Vito Biolchini.
Non perdete questa occasione per scoprire il fascino della Torre di San Miguel e il suo legame con la comunità di Tortolì ed Arbatax.

Storia – La Torre di San Michele si trova ad Arbatax, frazione del Comune di Tortolì. Innalzata nella prima metà del XVI secolo, la struttura si trova nel porto. La torre proteggeva le imbarcazioni ormeggiate alla sua base e svolgeva servizio di sorveglianza della foce del Rio Baccasara e delle spiagge a settentrione sino alla Torre di Santa Maria Navarrese. Nel  XVII secolo l’area è stata bersagliata dai Mori.

L’edificio è stato oggetto di diversi lavori di manutenzione, tra cui l’aggiunta di una scala in muratura, nel XVIII e XIX secolo. Attualmente l’ingresso è vietato in quanto in dotazione come caserma alla Guardia di Finanza. I numerosi lavori di ristrutturazione per adibirla a questa funzione hanno completamente cambiato gli spazi interni della struttura.

La torre apparteneva alla tipologia di torri “De Armas” o “Fortalesas” di forma troncoconica. Si componeva di due piani più la cisterna. Il primo piano era voltato a cupola sorretta da un pilastro centrale e veniva utilizzata come alloggio. Una scala interna conduceva alla terrazza. Nonostante le numerose modifiche, sono riconoscibili le cannoniere e alcune bertesche.

All’ingresso del piccolo centro montano di Ussassai, nel cuore della Barbagia di Seulo, accoglie i visitatori un’opera d’arte imponente e carica di significato: si tratta del più grande murale della Sardegna, firmato dall’artista jerzese Antonio Aregoni.

Realizzato diversi anni fa, il murale si estende per oltre 120 metri quadrati e rappresenta un vero e proprio biglietto da visita per il paese. Oggi, a distanza di tempo dalla sua realizzazione, l’opera sta vivendo una nuova fase: l’artista stesso è tornato a Ussassai per restaurarla, riportandola all’antico splendore.

Colorato, simbolico e ricco di riferimenti alla storia e alla cultura locale, il murale ha rappresentato e continua a rappresentare un punto di riferimento identitario e culturale per tutta la comunità. Il restauro, è un gesto di cura e valorizzazione non solo dell’opera d’arte ma anche del territorio.

Con questa iniziativa, Ussassai si conferma come un centro sensibile all’arte pubblica e alla memoria visiva, in un dialogo costante tra passato e presente che passa anche attraverso i colori e le forme tracciate sui muri del paese.