Lo sapevate? Da dove deriva il nome Tertenia?

In tanti conosciamo Tertenia, paese dell'Ogliastra del sud con una miriade di sorprendenti attrazioni, dalle spiagge alle foreste, dalle tradizioni ai siti archeologici ma non tutti conosciamo l'origine del suo nome.
In tanti conosciamo Tertenia, paese dell’Ogliastra del sud con una miriade di sorprendenti attrazioni, dalle spiagge alle foreste, dalle tradizioni ai siti archeologici ma non tutti conosciamo l’origine del suo nome.
Il nucleo iniziale del comune di Tertenia si formò nel 1771, in seguito all’istituzione dei Consigli Comunitativi in tutta la Sardegna, come avvenne per altre ville infeudate dell’isola. L’origine del nome “Tertenia” è oggetto di dibattito tra gli storici: alcuni lo collegano al termine fenicio tzar, che significa “fortezza”, in riferimento alla posizione del paese lungo la costa. Altri studiosi, invece, ipotizzano che il nome derivi da “Dardani” o “Tartani”, appellativi attribuiti ai Troiani.
Secondo lo studioso Massimo Pittau Tertenia sarebbe la «terra dei Tirseni/Tirreni». Il termine “tyrsis,” “tyrris,” o “turris,” che significa “torre,” ci è giunto sia in greco che in latino, ma sia Dionigi di Alicarnasso che lo scrittore bizantino Tzetzes ci informano che era una parola di origine etrusca. Inoltre, il nome Tyrsenói o Tyrrenói, usato dai Greci antichi per indicare gli Etruschi, deriva direttamente da questa parola. Anche il termine latino Tusci o Etrusci è una variante dello stesso nome, con un suffisso diverso, evolvendosi come Turs-ci ed E-Trus-ci (cfr. M. Pittau, Dizionario della Lingua Etrusca, Sassari 2005, Libreria Koinè, pag. 419). Interessante notare che il geografo e storico greco Strabone, descrivendo gli abitanti originari della Sardegna, li identifica chiaramente come “Tirreni.”
Questa notizia trova conferma nel significato del termine etnico Tyrsenói o Tyrrenói, che gli antichi e molti linguisti moderni interpretano come “costruttori di torri”. Questo nome si adatta perfettamente ai Sardi Nuragici, il popolo che ha costruito oltre 6.000 nuraghi, imponenti torri di pietra, molte delle quali ancora oggi caratterizzano il paesaggio della Sardegna. In origine, i veri Tyrsenói o Tyrrenói erano proprio i Sardi Nuragici. Solo in seguito il termine fu esteso agli Etruschi della Toscana e del Lazio settentrionale, grazie alla comune origine dei due popoli nella Lidia, in Asia Minore, e alla loro stretta parentela.
Gli antichi greci chiamavano l’Etruria con i nomi di Tyrsenía o Tyrrenía, come riportato da autori come Erodoto, Platone e Aristotele. Tuttavia, Stefano di Bisanzio usa lo stesso termine per riferirsi anche alla Sardegna. Ad esempio, parlando delle Baleari (note anche come Gimnesie), le descrive come “isole tirreniche” e “isole attorno alla Tirsenia” (perì ten Tyrsenían). In questo caso, è chiaro che Stefano si riferiva alla Sardegna, vicina alle Baleari, e non alla Toscana, che è più lontana (cfr. M. Pittau, Storia dei Sardi Nuragici, Selargius, 2005, p. 90).
Detto ciò, il nome greco antico della Sardegna trova una conferma sorprendente e chiara nel nome del paese di Tertenìa, situato nell’Ogliastra meridionale. Questo toponimo sembra derivare da Tyrsenía, che potrebbe significare “città dei Tirreni” o “città dei costruttori di nuraghi”.
Si ritiene fondata la tradizione popolare secondo cui l’antico abitato di Tertenia si trovasse originariamente sulla costa del Mar Tirreno, nella zona di San Giovanni di Sarrala. Durante l’Alto Medioevo, il paese sarebbe stato spostato nell’entroterra per sfuggire alle frequenti incursioni dei pirati saraceni.
Il nome Tyrsenía/Tertenía sembrerebbe indicare un legame con il “Mare Tirreno” (Tyrrenikòn pélagos), che in tempi antichi poteva essere associato al “Mare Nuragico”, ovvero il mare controllato dai costruttori delle torri nuragiche.
La prima menzione documentata di Tertenia risale agli inizi del XIV secolo, negli elenchi delle Rendite pisane del Giudicato di Cagliari, dove il paese è chiamato Villa Tertenie (Artizzu, p. 71). Successivamente, Giovanni Francesco Fara, nella sua Chorographia Sardiniae (1580-1589), lo cita come oppidum Tertaniae, appartenente alla diocesi di Suelli.

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