La Capitaneria di Porto di Olbia ha avviato un’indagine su un incidente avvenuto il 18 agosto, quando una motonave di una società di Cala Gonone è entrata nella Grotta dei Cormorani a Baunei, Ogliastra, con circa 150 persone a bordo, avvicinandosi pericolosamente alla parete rocciosa.

L’episodio è stato reso ancora più grave da un commento pronunciato dal megafono della nave, in cui si faceva un riferimento ironico a Francesco Schettino, il comandante responsabile del naufragio della Costa Concordia, in un contesto di sottofondo musicale tratto dal film Pirati dei Caraibi. “Ora vi immaginate la faccia di Schettino se vedesse come noi in Sardegna facciamo l’inchino?” dice la voce dal megafono della motonave.

Il capitano di vascello Gianluca D’Agostino, direttore marittimo della Capitaneria di Porto di Olbia, ha confermato che le indagini sono in corso per valutare eventuali responsabilità penali del comandante della motonave e della società di Cala Gonone. L’accusa ipotizzata riguarda l’articolo 450 del codice penale, che prevede pene fino a due anni di reclusione per chi, con azioni o omissioni colpose, crea o mantiene un pericolo di disastro, naufragio o sommersione di una nave. Al termine delle indagini, il fascicolo sarà trasferito alla Procura della Repubblica di Lanusei, competente per territorio.

Un’operazione dei Carabinieri ha portato alla scoperta di un ingente quantitativo di marijuana occultato in un edificio del centro cittadino. A finire in manette un uomo di 30 anni, residente a Desulo, sorpreso in flagranza di reato per detenzione di sostanza stupefacente ai fini di spaccio.

L’arresto è avvenuto nel pomeriggio di sabato 29 giugno, quando due militari della Stazione Carabinieri di Desulo, liberi dal servizio, hanno notato un intenso odore di marijuana provenire da un edificio apparentemente disabitato. Insospettiti, hanno deciso di effettuare un controllo, sorprendendo l’uomo all’interno, intento a maneggiare grandi quantità di sostanza stupefacente, separando infiorescenze dagli steli.

La perquisizione è stata estesa anche a un locale attiguo nella disponibilità del 30enne, dove i Carabinieri hanno rinvenuto cinque grandi sacchi di marijuana per un peso complessivo superiore a 29 chilogrammi, oltre a 1.730 euro in contanti, dei quali l’uomo non ha saputo fornire spiegazioni sulla provenienza.

Il materiale rinvenuto è stato posto sotto sequestro. Dopo le formalità di rito, l’uomo è stato sottoposto agli arresti domiciliari. In seguito, l’arresto è stato convalidato dall’Autorità Giudiziaria, che ha disposto nei suoi confronti la misura cautelare dell’obbligo di dimora nel comune di Desulo.