Tortolì si prepara a celebrare i tradizionali festeggiamenti in onore di San Gemiliano, Vescovo e Martire, dal 23 al 26 agosto 2024. Questo evento annuale è un’importante occasione per la comunità di vivere insieme momenti di fede, cultura e tradizione, richiamando sia residenti che visitatori.

Il programma delle celebrazioni inizia con il triduo di preparazione dal 21 al 23 agosto presso la Chiesa Parrocchiale Sant’Andrea, dove ogni sera alle ore 18:00 si terranno momenti di preghiera e riflessione in attesa della festa.

Programma Dettagliato degli Eventi:

Venerdì 23 agosto:

• Ore 19:30: Concerto dell’associazione Culturale “Coro Bendas” di Nuoro presso la Chiesa Parrocchiale Sant’Andrea.
• A seguire, il tradizionale rito de “S’ Imbidu”, un momento carico di significato spirituale.

Sabato 24 agosto:

• Ore 18:30: Processione con il simulacro di San Gemiliano dalla Chiesa Parrocchiale Sant’Andrea alla chiesetta campestre a lui dedicata, seguita da un rinfresco offerto dal comitato organizzatore.
• Ore 22:00: Serata musicale in piazza San Gemiliano, che culminerà alle ore 23:30 con uno spettacolo pirotecnico, un momento sempre molto atteso.

Domenica 25 agosto:

• Ore 07:30: Santa Messa nella Chiesa Parrocchiale Sant’Andrea.
• Ore 10:30: Presso la chiesa campestre di San Gemiliano, processione con il simulacro del Santo seguita dalla Santa Messa solenne.
• Ore 19:00: Processione di rientro del simulacro verso la Chiesa Parrocchiale, accompagnata da gruppi folk che arricchiranno il percorso con musiche e danze tradizionali.
• Ore 21:45: Serata di cabaret con Alessandro Pili in “Bar Scrafingiu”, presso il piazzale Multipiano in via Mons. Virgilio.

Lunedì 26 agosto:

• Ore 09:30: Processione con il simulacro del Santo per le vie cittadine, seguita dalla Santa Messa nella Chiesa Parrocchiale Sant’Andrea.
• Ore 21:30: Serata danzante con musica dal vivo in Piazza Multipiano, via Mons. Virgilio, per chiudere in allegria i festeggiamenti.

Questi quattro giorni di celebrazioni rappresentano un momento di unione per la comunità di Tortolì, combinando la devozione religiosa con momenti di svago e intrattenimento. La festa di San Gemiliano continua a essere una delle tradizioni più sentite e partecipate dell’isola, rinnovando ogni anno la devozione e la gioia della popolazione.

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Stiamo parlando della mandorla “Schina de Porcu”, una varietà dolce tipicamente sarda, celebre soprattutto per dare vita ai dolci tradizionali dell’isola. Gli alberi che la producono hanno rami giovani di uno o due anni, come se custodissero in ogni germoglio l’energia della nuova stagione.

Nel guscio, le mandorle misurano in media 28 mm di lunghezza, 25 mm di larghezza e 16 mm di spessore, con un peso di circa 4 grammi ciascuna. I semi, piccoli e a forma di cuore, sono lunghi 21 mm, larghi 14 mm e spessi 6 mm, e 100 semi pesano circa 100 grammi.

Queste mandorle si gustano in mille modi: crude, tostate o direttamente, ma il loro vero talento emerge nei dolci sardi. Dal torrone agli amaretti, dai gueffus ai candelaus, la “Schina de Porcu” diventa spesso l’ingrediente principale, conferendo aroma e dolcezza uniche. Rispetto ad altre varietà, le mandorle sarde contengono meno acqua e più olio: i loro semi custodiscono tra il 38% e il 58% di preziosi olii, pronti a esaltare ogni ricetta.

Il mandorlo in Sardegna ha radici antiche, come si racconta bene nel sito di Laore: un tempo, era un pilastro dell’economia agricola, con coltivazioni specializzate già nei primi del ‘900, soprattutto nel retroterra di Cagliari e nell’agro di Sanluri. Ai primi del XX secolo, il mandorlo dominava i frutteti dell’isola: 6.000 ettari di coltura specializzata e 5.000 di coltura mista. Dopo gli anni ’50, la coltivazione ha conosciuto un lento declino, fino ai circa 2.500 ettari specializzati e 7.000 di coltura mista odierni.

Oggi la mandorla “Schina de Porcu” è anche Prodotto Agroalimentare Tradizionale (PAT): la sua lavorazione, conservazione e stagionatura seguono regole tramandate da almeno venticinque anni, unendo sapienza artigiana e gusto autentico, simbolo di un territorio e della sua storia.