Tortolì celebra con orgoglio l’ottenimento di una nuova Bandiera Blu per la sua incantevole spiaggia di Foxilioni, confermando ancora una volta il suo status di eccellenza e sostenibilità ambientale. Questa prestigiosa certificazione, assegnata dalla Foundation for Environmental Education (FEE), è un riconoscimento che premia l’impegno per la protezione dell’ambiente e la qualità dei servizi offerti ai turisti.

Foxilioni, con la sua sabbia dorata e le acque cristalline, è diventata il nuovo fiore all’occhiello della nostra costa. Questo angolo di paradiso ha superato con successo i rigorosi controlli della FEE, che valutano criteri come la pulizia dell’acqua, la gestione dei rifiuti, la presenza di servizi igienici adeguati, la sicurezza e la gestione ambientale.

La Bandiera Blu rappresenta un sigillo di qualità che attira turisti da tutto il mondo, garantendo loro un’esperienza balneare di prim’ordine in un ambiente incontaminato. Foxilioni non solo offre paesaggi mozzafiato, ma testimonia anche l’impegno costante della comunità locale nella preservazione del nostro prezioso ecosistema marino.

Ottenere e mantenere la Bandiera Blu non è un risultato casuale, ma il frutto di un impegno collettivo e continuo da parte dell’amministrazione locale, delle associazioni e dei cittadini. La gestione sostenibile delle spiagge, la promozione di pratiche eco-compatibili e l’educazione ambientale sono alla base di questo successo.

Un secolo fa, una chiesa sarda compì un “trasloco” davvero straordinario: fu smontata pietra dopo pietra e ricostruita in un nuovo luogo, come se fosse un gigantesco puzzle.

Era il 1923 quando si decise di spostare la piccola Chiesetta di San Pietro di Zuri, nel territorio di Ghilarza, dal fondo della vallata a un’altura poco distante. Il motivo? Proprio dove sorgeva, di lì a poco, sarebbe nato il lago più grande della Sardegna: l’Omodeo. La creazione del nuovo invaso artificiale avrebbe sommerso l’antico villaggio di Zuri, costringendo gli abitanti a ricostruire le loro case altrove.

Ma cosa fare di una gemma architettonica come la Chiesa di San Pietro? Non era una semplice casa: era un raro esempio di romanico lombardo con accenti gotici, progettata da Anselmo da Como intorno al 1290, tutta in pietra da taglio. La facciata mostrava tre arcate a pieno centro su massicci pilastri, e il portale era scolpito con figure della Madonna, di San Pietro e di altri santi, un piccolo tesoro di arte e devozione.

Non restava che salvarla dall’acqua. Così, si decise di smontarla con cura, mattone dopo mattone, e di rimontarla come un enorme mosaico di roccia lavica. I lavori si conclusero nel 1923, e nell’aprile del 1924 la chiesa fu inaugurata alla presenza del re Vittorio Emanuele III.

Oggi, la Chiesa di San Pietro continua a splendere nel nuovo borgo di Zuri, in via Galliano 10, testimone di un’incredibile avventura che l’ha salvata dall’oblio e dalle acque del lago.