Disegnare senza pensarci troppo, abbozzare figure buffe, riempire il margine di un foglio con linee che si rincorrono tra loro: chi non l’ha mai fatto? In Gallura c’è un posto speciale che celebra proprio questa libertà creativa. Si chiama Museo del Ghirigoro e si trova ad Aggius, un borgo di pietra che sembra uscito da un libro illustrato.
Il “ghirigoro”, in fondo, non è altro che un intreccio bizzarro di curve e linee senza una meta precisa. Ed è proprio questo il cuore del museo: un luogo dove l’arte non deve necessariamente essere perfetta, riconosciuta o celebrata, ma può essere spontanea, leggera, a volte infantile, altre volte sorprendentemente profonda.
All’interno delle sue pareti si trovano oltre 800 disegni e scarabocchi, arrivati da visitatori di ogni parte del mondo. Non una collezione patinata di artisti famosi, ma un mosaico collettivo di segni che raccontano emozioni, viaggi, momenti di noia o di ispirazione improvvisa. Eppure, tra quei fogli si nascondono anche firme note: perfino Caterina Murino, attrice sarda dal fascino internazionale, ha lasciato la sua traccia su carta.
Il museo è curato dal fotografo Mario Saragato, che ha voluto trasformare un gesto semplice e universale in patrimonio condiviso. Si trova in via Marconi ed è visitabile solo su prenotazione: un dettaglio che lo rende ancora più intimo e misterioso, come un piccolo tesoro da scoprire lontano dai percorsi turistici più battuti.
Così, tra i vicoli di Aggius, accade una magia: i ghirigori smettono di essere semplici scarabocchi per diventare piccole storie. E chissà, magari la prossima opera appesa alle pareti sarà proprio la tua.
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