Le Tombe dei Giganti di S’Arena: meravigliose sepolture megalitiche a Urzulei

Questo complesso testimonia l'importanza e la complessità delle comunità preistoriche che abitavano la Sardegna.
Le tombe di giganti di S’Arena, situate nel Supramonte di Urzulei, sono un prezioso patrimonio archeologico della Sardegna. Queste sepolture megalitiche, risalenti a un periodo compreso tra il 1500 a.C. e il 1000 a.C., sono caratterizzate da una struttura composta da un corpo tombale orientato verso est e da un’area semicircolare chiamata esedra.
Lunghe circa quindici metri, le due tombe di giganti differiscono leggermente in dimensioni, con quella settentrionale che è leggermente più lunga rispetto a quella meridionale. Costruite utilizzando massi di calcare locale e, più raramente, di granito, queste sepolture offrono un’importante finestra sulla vita e le pratiche funerarie delle antiche popolazioni sarde.

Le tombe dei giganti di Urzulei Foto Gianni Mureddu
Il fatto che le tombe siano state costruite in parallelo e orientate in direzione di Monte Santu Juvanne suggerisce che dietro questa disposizione potrebbe esserci un profondo significato simbolico o religioso. Nelle antiche comunità sarde, la relazione con il paesaggio e con i luoghi naturali era spesso intrisa di valenze spirituali, e non era raro che determinati elementi naturali venissero considerati sacri o rivestiti di un valore cosmologico. In questo contesto, è plausibile che Monte Santu Juvanne fosse visto come un punto di riferimento fondamentale, un simbolo di sacralità, e forse anche una vera e propria “montagna sacra” per queste popolazioni.
La scelta di orientare le tombe verso questa montagna potrebbe essere interpretata come un atto di rispetto, venerazione e connessione con il mondo spirituale, con l’intento di stabilire un legame tra i defunti e questa entità geografica dotata di potere sacro. In molte culture antiche, la disposizione dei luoghi funerari non era casuale, ma spesso seguiva un ordine preciso, legato a credenze cosmologiche, astronomiche o religiose. Pertanto, l’orientamento delle tombe potrebbe riflettere il desiderio di onorare il monte, riconoscendolo come un punto di comunicazione tra il mondo dei vivi e quello degli spiriti.
Inoltre, l’idea che un determinato paesaggio o un elemento naturale rivestisse un’importanza spirituale potrebbe essere stata una forma di assicurazione simbolica, come se orientare le tombe verso Monte Santu Juvanne potesse garantire ai defunti una connessione più profonda con le forze superiori o con il divino, favorendo la loro protezione nell’aldilà. Questo comportamento rispecchia una concezione sacra del paesaggio, in cui ogni dettaglio architettonico e ogni scelta di orientamento aveva un preciso significato esoterico, spesso legato a visioni del mondo che integravano la religiosità con la natura.
Il sito è stato soggetto a campagne di scavo e restauro, consentendo agli archeologi di studiarne più approfonditamente la struttura e recuperare eventuali reperti significativi. Le tombe di giganti di S’Arena fanno parte di un complesso archeologico più ampio che include un nuraghe (un tipo di antica torre troncoconica tipica della Sardegna preistorica) insieme al relativo villaggio, oltre a una piccola grotta funeraria.

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