In Sardegna fino agli anni ’60 il tipico asinello sardo fu un fedele compagno dell’uomo, un supporto di lavoro per contadini, allevatori e pastori, oltre a essere un animale dall’affettuosità impressionante. L’agricoltura industriale nel corso del tempo trasformò il mondo rurale e l’asino fu progressivamente sostituito da mezzi motorizzati.
𝘖𝘳𝘵𝘶𝘦𝘳𝘪, 𝘔𝘶𝘪 𝘔𝘶𝘴𝘤𝘢𝘴, 𝘢𝘴𝘪𝘯𝘦𝘭𝘭𝘪 – foto di Matteo Cara, Credits GAL Distretto Rurale Barbagia, Mandrolisai, Gennargentu
Il Parco degli Asinelli, nella regione storica del Mandrolisai, è nato a metà degli anni ‘90 per preservare la purezza della razza sarda, caratterizzata dal manto grigio, l’evidente croce nera sul groppone e da una taglia particolarmente minuta. In 55 ettari di territorio immerso nel verde, tra vigneti incastonati in ridenti colline e foreste di sughero e lecci, si ospitano più di 50 asinelli. Il parco oltre ad essere meta di scolaresche e del turismo naturalistico, diventerà un centro, unico a livello regionale per la pratica dell’onoterapia. Scopri il sentiero: LINK
𝘖𝘳𝘵𝘶𝘦𝘳𝘪, 𝘔𝘶𝘪 𝘔𝘶𝘴𝘤𝘢𝘴, 𝘢𝘴𝘪𝘯𝘦𝘭𝘭𝘪 – foto di Matteo Cara, Credits GAL Distretto Rurale Barbagia, Mandrolisai, Gennargentu
Il facile itinerario turistico che visita l’oasi di Mui Muscas si compone di un comodo anello da percorrere in bicicletta su facili sterrate e tratti asfaltati poco trafficati. Uscendo dal paese si prende la SS388, seguendo le indicazioni per l’oasi naturalistica; si comincia a salire su una collina panoramica, affiancati da una bella sughereta e da una macchia evoluta ad erica e corbezzoli; quando la pendenza termina ci si trova nella zona di Mui Muscas.
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