Lo sapevate? In Sardegna ci sono delle grotte che i nuragici usavano come templi

Sono un complesso carsico di 540 milioni di anni fa ancora "‘vivo" perché le formazioni calcaree sono in continua evoluzione: ecco come lo usavano i nuragici
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C’è una magia che riposa nel sottosuolo dell’Iglesiente, quella creata dalle grotte di su Mannau, nel territorio di Fluminimaggiore, nella Sardegna meridionale.
Sono un complesso carsico di 540 milioni di anni fa ancora “‘vivo” perché le formazioni calcaree sono in continua evoluzione.
L’antro s’insinua per otto chilometri nel cuore della terra con due rami principali: quello sinistro originato dal fiume Placido, con spettacolari condotti e saloni, quello destro, il maggiore e quasi ‘orizzontale’, originato dal fiume Rapido. La lunghezza totale è di 8 chilometri ed il punto più alto è di 153 m.
La parte visitabile è composta da numerose sale abbellite con concrezioni, stalattiti, stalagmiti (la più alta misura 11 metri), colonne che si innalzano fino a 15 m, cristalli di aragonite, laghi sotterranei.
La sala archeologica è un grande tempio ipogeo sin da epoca prenuragica: i resti di lucerne a olio, ritrovati qui, ricordano i riti del culto dell’acqua. Gli studiosi ritengono che anticamente fu un tempio ipogeico dove circa 3000 anni fa sacerdoti nuragici praticavano antichi riti legati all’acqua sacra ed in qualche modo collegato al tempio di Antas, non lontano.

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Sport, musica e memoria: a Santa Maria Navarrese si chiude con un grande successo il 1° Memorial Maurizio Loi

Un’edizione inaugurale che ha lasciato il segno, raccogliendo una straordinaria partecipazione e dimostrando quanto il ricordo di Maurizio sia ancora vivo e capace di generare entusiasmo e comunità.
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Si è conclusa con una serata carica di emozioni e applausi la prima edizione del Memorial Maurizio Loi, torneo di calcio a 5 che ha saputo unire sport, musica e ricordo in un evento unico. Un’edizione inaugurale che ha lasciato il segno, raccogliendo una straordinaria partecipazione e dimostrando quanto il ricordo di Maurizio sia ancora vivo e capace di generare entusiasmo e comunità.
Dopo giornate di gare intense, vissute tra grinta, tecnica e fair play, il torneo si è chiuso con la vittoria della squadra Ecoplan Bar Giardini, seguita al secondo posto da Nolo Goloritzè, al terzo da Next Night e al quarto da Danudes. Durante la serata finale sono stati premiati anche i protagonisti individuali del torneo: Luca Pischedda come miglior portiere, Antonio Vincis come capocannoniere, Mattia Muggianu come miglior giocatore e Giovanni Sotgia come miglior giovane.
Il Memorial è stato molto più di una semplice competizione sportiva. È stato un grande abbraccio collettivo, reso possibile dall’impegno e dalla dedizione di tante persone. Un ringraziamento sentito va a Bernardo Mereu per la regia tecnica del torneo e per l’affetto sincero dimostrato alla famiglia Loi, a Emanuele Loi che ha ideato e organizzato l’evento con passione e amore nel ricordo di suo padre, a Marcello Serra per il prezioso supporto organizzativo e a Susanna Uras, assessore al Bilancio e alla Programmazione del Comune di Baunei, per la sua disponibilità e per aver curato con eleganza la consegna dei premi.
La manifestazione si è svolta in un clima di festa, amicizia e condivisione. Le partite non sono state soltanto momenti di competizione, ma vere occasioni di incontro, nel segno dei valori che Maurizio Loi ha sempre trasmesso nella sua vita: passione, rispetto e spirito di squadra.
“Vogliamo ringraziare di cuore tutte le squadre partecipanti, gli sponsor, il giudice di gara Giovanni Mascia, il sindaco Stefano Monni, e i tanti amici e familiari che hanno lavorato con entusiasmo e discrezione dietro le quinte” hanno dichiarato gli organizzatori del Memorial. “Un grazie speciale va ai nipoti di Maurizio – Federico, Andrea, Giorgia, Davide, Marcello, Ugo, Maria Domenica, Fabrizio, Massimo e Mauro – che hanno contribuito con creatività e impegno alla riuscita dell’evento. Tante altre persone hanno collaborato con dedizione e spirito di squadra: Luca, Aurelia, Andreina, Carlo, Tonino, Andrea, Andrea Sabatini, Fiorenzo, Marianna, Deborah, Gina e molti altri. Insieme abbiamo dimostrato che un ricordo può diventare energia, e che attraverso lo sport e la musica si può costruire memoria, legami e futuro.Un’esperienza intensa, carica di significato, che ha unito generazioni e comunità nel nome di un uomo che ha lasciato un segno profondo in chi l’ha conosciuto. Grazie di cuore a tutti. Alla prossima edizione”.

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