Dallo storico vecchio ospedale San Francesco a nuova porta di accesso della sanità territoriale. È stata inaugurata ieri dalla ministra per la disabilità, Alessandra Locatelli, la Casa di Comunità “San Francesco”, che accentra al suo interno tutte le attività sanitarie e socio-sanitarie territoriali, nonché la direzione generale dell’azienda socio sanitaria locale di Nuoro.

Il taglio del nastro della struttura si è svolto alla presenza dell’assessore regionale alla sanità, Carlo Doria, dell’assessore ai lavori pubblici, Pierluigi Saiu, del sindaco di Nuoro, Andrea Soddu, del prefetto Giancarlo Dionisi, e dei rappresentanti delle istituzioni e delle forze dell’ordine.

Particolarmente orgoglioso del traguardo raggiunto il Direttore Generale dell’ASL n. 3 di Nuoro, Paolo Cannas, artefice di questa grande operazione di rinascita del maestoso complesso ristrutturato del vecchio ospedale San Francesco, tra le vie Amerigo Demurtas e Brigata Sassari. «La Casa di Comunità – ricorda Paolo Cannas – permette il potenziamento e la riorganizzazione dell’offerta socio-sanitaria territoriale, in termini di miglioramento della accessibilità ai vari servizi e della qualità complessiva, e rappresenta per noi il punto di partenza che ci vede impegnati a costruire “comunità di pratica” efficienti, la mappatura dei processi clinici e logistici come elemento imprescindibile per capire dove innovare».

Nella serata di ieri, 7 settembre, il cielo ogliastrino ha regalato uno spettacolo raro e affascinante: l’eclissi di luna, che ha illuminato di riflessi surreali le celebri Rocce Rosse di Arbatax.

Foto di Raffaele Esposito

A immortalare l’evento è stato Raffaele Esposito, autore di un meraviglioso scatto che racchiude in un’unica immagine la potenza della natura e la bellezza del paesaggio sardo. La luna parzialmente oscurata e le imponenti formazioni rocciose, simbolo del borgo marittimo, hanno creato un’atmosfera sospesa e quasi irreale.

Un ricordo che resterà impresso non solo negli occhi di chi ha avuto la fortuna di assistere dal vivo, ma anche attraverso la fotografia che testimonia la magia della notte di Arbatax.