Il Cannonau è il simbolo enologico della Sardegna e per i sardi è motivo di orgoglio. Sebbene tutti gli abitanti dell’Isola lo conoscano, la maggior parte non sa che è uno dei vini più antichi del Bacino del Mediterraneo.

In passato si pensava che derivasse dalle importazioni spagnole sul territorio sardo, a suo tempo colonizzato dagli Aragonesi, ma una recente scoperta ha cambiato la storia. Nel 2002 vennero ritrovati nel sito archeologico di Duos Nuraghes (Borore) dei vinaccioli di Cannonau risalenti a 3200 anni fa, una notizia che rafforzò il legame con l’Isola e gli diede il titolo di vino più antico del Mediterraneo, fino almeno al 2016 quando fu scoperta vicino ad Agrigento una giara risalente all’età del rame contenente dei residui di vino.

Alla luce dei ritrovamenti in quel di Borore anche le teorie che facevano risalire il Cannonau all’epoca dei Fenici hanno perso autorevolezza. Il vino è stato inventato con ogni probabilità tra la Cina occidentale e il Medio Oriente fra il 6.000 e il 7.000 a.C., ma i sardi sono stati sicuramente fra i primi nel Mediterraneo a produrlo, come testimoniano questi e altri ritrovamenti.

Uno spettacolare scatto proveniente dalla Stazione Spaziale Internazionale (ISS), condivisa sulla pagina Facebook Passione Astronomia, mostra in tutta la loro bellezza le isole di Sardegna e Corsica, immerse in un tratto di Mar Mediterraneo che sembra quasi dipinto.

Credit: nasaastromaterials

A completare questo affascinante “quadro” spaziale, sullo sfondo si distinguono chiaramente anche Tunisia e Algeria, delineando un perfetto equilibrio tra le coste del Nord Africa e le isole europee. La limpidezza dell’atmosfera e le condizioni di luce hanno permesso di catturare dettagli sorprendenti, trasformando lo scatto in un’opera d’arte naturale.

Il credito per questa suggestiva fotografia va a NASA Astromaterials, una delle divisioni della NASA impegnata nella gestione e nello studio dei materiali extraterrestri, come meteoriti, campioni lunari e, appunto, immagini spaziali di grande impatto scientifico e visivo. Queste fotografie non sono solo motivo di meraviglia: rappresentano anche una preziosa fonte di osservazione per gli scienziati, che le utilizzano per monitorare cambiamenti climatici, condizioni ambientali e lo stato delle terre emerse.