A Jerzu il convegno Anmil. Infortuni e morti sul lavoro: 15 vittime in Sardegna nei primi 8 mesi dell’anno

«A livello provinciale - ha detto ancora Michele Tatti - oltre alle croci in aumento e a una riduzione degli infortuni inferiore rispetto alla Sardegna e all’Italia, un altro dato ci preoccupa e impone un urgente approfondimento. Al 30 agosto, l’Inail ha registrato in provincia di Nuoro ben 160 denunce di malattie professionali in più rispetto alle 229 dei primi otto mesi del 2022 per una percentuale che raggiunge il più 69,9%».
I dati allarmanti resi noti da Michele Tatti, presidente territoriale di Nuoro dell’Associazione Mutilati e Invalidi del Lavoro, stamattina nella sua relazione che ha visto convergere a Jerzu duecento soci da tutta la Provincia per l’appuntamento organizzato in Ogliastra nella Giornata nazionale dell’Anmil. Giornata che fin dall’apertura si è caratterizzata soprattutto per l’omaggio alle Vittime perché – ha detto Tatti – «questo non è un giorno di festa» durante la deposizione della corona d’alloro nel monumento ai Caduti dedicata a Roberto Carboni, l’operaio morto due giorni fa a Simaxis e Mariano Piras di Arzana vittima il 21 settembre di un incidente sul lavoro in Messico.
Nel suo messaggio il prefetto Giancarlo Dionisi – anche rispetto alle parole e agli atti concreti di “ospitale solidarietà del parroco don Michele Loi e del sindaco Carlo Lai, ha assicurato un’attenzione particolare ai temi della sicurezza e della prevenzione, mentre una concreta iniziativa è stata annunciata dall’assessore regionale al Lavoro Ada Lai che con l’Anmil di Nuoro sta mettendo a punto un progetto formativo rivolto ai ragazzi dei quattro istituti Agrari statali sardi mirato basato sulla cultura della prevenzione da incentivare in un settore particolarmente esposto agli incidenti come l’agricoltura. Oltre alle rivendicazioni nazionali (in particolare la necessità di rivedere il testo unico in vigore dal 1965 che lascia senza tutele oltre tre milioni di lavoratori atipici), sul piano locale non è mancato un riferimento all’emergenza sanità nelle parole dell’avvocato Sabina Contu, presidente di Aiea Sardegna e consulente legale dell’associazione, e dello stesso Michele Tatti. «Le Commissioni mediche della Asl per il riconoscimento in prima istanza dell’invalidità civile- ha detto il presidente di Anmil Nuoro – dopo una circolare della Regione che impone ai medici di riunirsi durante gli orari di servizio sono praticamente bloccate e affrontano solo le urgenze visitando malati gravi, oncologici e bambini che hanno necessità dell’insegnante di sostegno. Tutti gli altri pazienti diabetici, malati di sclerosi, non vedenti, ecc. sono in lista d’attesa per vedersi riconosciuto anche l’accesso ai benefici della legge 104 (congedi, assegno di accompagnamento, ausili, ecc.)
Sempre per quanto riguarda gli invalidi civili – ha denunciato ancora Tatti – le Commissioni di seconda istanza Inps vanno molto a rilento e con grandi problemi. Capita, addirittura, che la convocazione per la visita di revisione arrivi per Posta dopo la data fissata con l’utente che non si è può quindi presentare ma in qualche caso pare si veda sospendere la pensione. Per quanto riguarda gli invalidi del lavoro, come Anmil lamentiamo i gravissimi ritardi dovuti alla carenza di medici legali che sta paralizzando l’Inail, rendendo impossibili le visite collegiali. Abbiamo assistiti che aspettano da due anni: da un lato l’Inail che si ritrova con pochi medici e dall’altro le poche visite collegiali che riesce a fissare per stabilire le percentuali di invalidità, i ricorsi e le domande di aggravamento spesso sono impossibili perché sono i Patronati che non riescono a trovare i medici di parte indispensabili per assistere e tutelare gli assistiti (su quest’ultimo aspetto abbiamo sollecitato finora un intervento della Regione per integrare gli onorari finora irrisori a carico dei Patronati visto che gran parte degli utenti, fragili anche economicamente, non possono permettersi ulteriori esborsi)».
Sempre per quanto riguarda gli invalidi del lavoro, il presidente di Anmil Nuoro ha denunciato che «con il blocco delle commissioni per le invalidità civili, si aggravano gli effetti dell’assurdo burocratico del mancato riconoscimento ai fini civili dell’invalidità già certificata dall’Inail che deve essere però ulteriormente verificata dall’Inps, con il conseguente blocco dell’accesso ai benefici della 104. Si parla tanto della mancanza dei medici ma poi non si riesce neanche a razionalizzare le forze in campo. Da anni, infatti, chiediamo inutilmente l’eliminazione della doppia visita/valutazione (da parte dell’INAIL e da parte dell’INPS) cui devono sottoporsi gli infortunati sul lavoro e i tecnopatici per poter ottenere anche i benefici ai sensi della legge 104, dopo che la stessa condizione di disabilità è stata già vagliata dalle commissioni mediche Inail. Come continuiamo a chiedere – ha aggiunto Tatti – il coinvolgimento di un sanitario in rappresentanza dell’Anmil in fase di accertamento delle invalidità da lavoro, come già avviene con altre Associazioni in ambito di invalidità civile, per garantire agli interessati maggior supporto e tutela dei propri interessi in queste delicate fasi. Su questo versante ci auguriamo di risolverei problemi in sede di predisposizione del testo unico sulle disabilità che sta predisponendo il Tavolo che si è riunito per la prima volta lo scorso 5 ottobre e che si propone proprio di semplificare le norme».
Quindi l’analisi dei dati, con le sottolineature sull’allarme che riguarda la provincia di Nuoro relativo ai morti sul lavoro e all’impennata di denunce per malattia professionale. «A livello provinciale – ha detto ancora Michele Tatti – oltre alle croci in aumento e a una riduzione degli infortuni inferiore rispetto alla Sardegna e all’Italia, un altro dato ci preoccupa e impone un urgente approfondimento. Al 30 agosto, l’Inail ha registrato in provincia di Nuoro ben 160 denunce di malattie professionali in più rispetto alle 229 dei primi otto mesi del 2022 per una percentuale che raggiunge il più 69,9%, contro una media nazionale del più 23,2% e una media regionale del più 26,2%. Un dato tutto da interpretare – ha riconosciuto il presidente di Anmil Nuoro – che non può essere spiegato solo con lo strascico della pandemia (comprese le denunce rinviate a oggi causa emergenza sanitaria) o con la nuova tabella delle malattie professionali che dal 2008 ha provocato un’impennata di queste richieste o, ancora, con la maggiore consapevolezza dei lavoratori che ritengono di far risalire alle condizioni di lavoro il peggioramento delle condizioni di salute. Abbiamo il dovere di cercare le ragioni perché il fenomeno appare in straripante aumento (in un mese, con le ulteriori 59 di agosto sale del 17,9% rispetto a luglio) e non ha eguali dell’Isola visto che, a parte la provincia di Sassari in controtendenza con un meno 22,3%, sempre le malattie professionali, crescono del 47% a Oristano (comunque 22,9% punti percentuali in meno rispetto a Nuoro), più 28% a Cagliari e più 15,2% nel Sud Sardegna».
Quindi l’altra pagina, la più dolorosa: «Purtroppo, la provincia di Nuoro risulta in controtendenza anche sulle denunce di infortuni mortali che, sempre secondo i dati resi noti dall’Inail, al 30 agosto 2023 risultano essere ben quattro in più, da uno a cinque, mentre in Italia sono stati 657 (venti in meno dello stesso periodo dell’anno scorso ma attenzione quasi 3 morti al giorno), 15 in Sardegna, stesso numero del 2022, con 5 nel Sud Sardegna (più 4); 3 a Cagliari (meno 2) e due a Sassari (meno 4), con Oristano che aveva registrato due decessi l’anno scorso e che proprio venerdì scorso ha visto cancellato lo zero piangendo Roberto Carboni, operaio caduto da un capannone a Simaxis».
Infine «segnali positivi, ma a Nuoro con minore intensità, sembrano invece registrarsi sul fronte degli infortuni dove, comunque, rispetto al calo a livello nazionale, regionale e locale pesa senz’altro la fine dell’emergenza Covid-19 dimostrata dal fatto del crollo oltre il 70% delle denunce nel settore sanitario. Se in Italia il calo degli infortuni denunciati al 30 agosto si è attestato sul meno 23,2%, la Sardegna fa meglio con un meno 26,2%, trainata da Cagliari (meno 35,4%), con la nostra provincia di Nuoro che si ferma a un meno 14,9%, identica percentuale di Sassari, mentre il Sud Sardegna registra un meno 12,9% e Oristano resta maglia nera con una riduzione delle denunce di appena l’1,3%».

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