Nel numero di Oggi in uscita il 6 Luglio, l’anteprima di una selezione degli scatti di Oliviero Toscani ai centenari ogliastrini fatti a settembre 2022, l’articolo ha la firma di Giuseppe Fumagalli.

Lo scorso anno il regista Pietro Mereu , fondatore del primo festival della longevità al mondo, Il Longevity Fest, attraverso l’ associazione Mater dea ha invitato Oliviero Toscani a fotografare i centenari ogliastrini, “Ho conosciuto Oliviero nel 2005 quando lavoravo a markette con Piero Chiambretti, ci sentivamo ogni tanto per messaggio, mi sarebbe sempre piaciuto lavorare con lui ma non avevo l’idea giusta, quando ho pensato che per ritrarre i nostri centenari servisse un grande fotografo come lui, l’ho contatto e lui ha accettato”.

Toscani ha ritratto 36 persone tra centenari e over 90 nei paesi di Arzana, Baunei, Perdasdefogu, Talana, Villagrande, Urzulei nel mese di settembre. Il servizio è stato fatto grazie ai contributi dei Comuni di Arzana, Perdasdefogu, Talana, Villagrande, Urzulei e della Fondazione Sardegna Film commission.

I paesi che hanno contribuito al servizio del grande fotografo hanno ricevuto 5 gigantografie da apporre nei muri dei propri paesi, mentre tutte le foto si potranno vedere in una mostra all’estero che si terrà nel 2024.

In Scozia si nasconde un mistero antico: le torri chiamate brochs, enigmatiche costruzioni che ricordano sorprendentemente i nuraghi della Sardegna. Disseminati tra brughiere, coste e isole, questi giganti di pietra risalgono a oltre 2.000 anni fa, con muri spessi fino a 5 metri e altezze che superano i 13 metri, ma il loro scopo resta avvolto nel mistero.

Realizzati con massi enormi senza alcun legante e dotati di doppio guscio, alcuni di questi blocchi pesano fino a una tonnellata, sollevati con abilità che ancora oggi stupisce gli archeologi. Si discute se fossero case fortificate, rifugi per le comunità, o dimore simboliche dei capi tribù, torri erette per mostrare potere e prestigio.

Gli scavi rivelano un livello di vita sorprendente: vino e olive importati dal Mediterraneo, molto prima dei Romani, dimostrano scambi culturali attivi. Eppure, la loro difesa era discutibile: ingressi piccoli, mura scalabili, visibilità limitata dall’alto.

Le somiglianze con i nuraghi sono impressionanti. Queste torri ci ricordano che l’ingegno umano, ovunque nasca, parla un linguaggio universale: quello della pietra, del potere e del mistero.