Lo sapevate? In una chiesa sarda c’è un bellissimo affresco dell’albero della vita
Scopri l’affresco dell’albero della vita, un capolavoro che ti lascerà a bocca aperta e che racconta la storia di un’intera comunità attraverso simboli e allegorie. Pronto per un viaggio nel tempo? Scopriamo insieme questa meraviglia
Il Complesso della Cattedrale romanica di San Pantelaeo è una delle più importanti chiese medievali della Sardegna e si trova nel centro storico di Dolianova, una cittadina situata a circa 20 km da Cagliari. Grazie alla sua posizione geografica, la città è nota per la sua attività agricola.
La cattedrale, che è stata un luogo di culto fin dall’epoca paleocristiana, è stata costruita in tre fasi tra il XII e il XIII secolo. La sua costruzione è stata completata tra il 1261 e il 1289 dalle stesse maestranze che lavoravano alla chiesa di Santa Maria di Bonarcado. L’edificio è stato realizzato in pietra arenaria in stile romanico con alcuni elementi gotici e presenta decori floreali, geometrici, antropomorfi e mitologici. L’ingresso principale è caratterizzato da un marmo inciso con serpenti.
All’interno della cattedrale, che ha tre navate, si possono ammirare gli affreschi medievali nell’abside, tra cui uno rappresentante “l’Albero della Vita”, e sul fianco il “Retablo di San Pantaleo”.
Questi affreschi, considerati delle vere e proprie opere d’arte, sono stati realizzati tra la fine del XV secolo e i primi del XVI secolo.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Lo sapevate? Anche i culurgiones hanno delle cugine: si chiamano is cocoeddas e sono tipiche di un paese
Il ripieno è composto da ingredienti semplici, tipici della tradizione esterzilese.
Is cocoeddas sono le “cugine” dei più conosciuti culurgionis. La pasta, detta su su pillu, è la stessa che viene utilizzata per la preparazione de is culurgionis ed è composta principalmente da farina, semola e acqua e viene lavorata come facevano le nostre mamme e le nostre nonne.
Il ripieno è composto da ingredienti semplici, tipici della tradizione esterzilese. Vengono amalgamate insieme patate bollite accuratamente schiacciate, il formaggio in salamoia (su casu ‘e fitta), i ciccioli di maiale (s’erda) e infine la cipolla, tagliata finemente e fatta rosolare nello strutto.
Poi si friggono nell’olio bollente e si mangiano accompagnate da un buon bicchiere di vino rosso. Una bontà che si può gustare nel mese di agosto a Esterzili in occasione della sagra “De is cocoeddas”.
© RIPRODUZIONE RISERVATA