Gli oggetti del nostro passato. Il setaccio, lo strumento che in un’antica casa sarda non poteva assolutamente mancare
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Nelle case sarde non poteva assolutamente mancare, ma in ogni paese viene chiamato in un modo diverso: da voi come si dice setaccio?
Oggi vogliamo parlarvi di un oggetto che in un’antica casa sarda non poteva assolutamente mancare: il setaccio. Veniva usato per setacciare il grano e la farina, quando ancora si usava fare il pane in casa. Ancora oggi può essere uno strumento utile da usare o semplicemente decorativo. E voi, lo avete in casa? E come lo chiamate?
I tipi di setacci “sed.àtzu” più comuni sono: “sed.àtzu grussu” o “sed.àtzu de ferru” o “sed.àtzu de xerri” o, anticamente, “sed.àtzu de peddi” il quale serviva per cernere (cerri o pru.gài) il grano; ovvero per eliminare le impurità più grossolane. il nome antico si riferisce a quando l’attrezzo aveva il fondo fatto con pelle fittamente bucherellata. Testo “La terra e il grano” di Renato Riola.
I setacci, tranne quello con la maglia larga di fil di ferro, venivano azionati facendoli scorrere, sbattere e ruotare sopra un telaio di legno (sed.àtzad.òri) posizionato dentro un grande paniere (“ka(n)istèdda”) col fondo ricoperto da un panno candido.
Ringraziamo per lo scatto e le info Vecchio mulino ad acqua – Museo etnografico Fluminimaggiore
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