Babbo Natale, elfi, spettacoli e mascotte: il tour dei Superanimatori arriva anche in Ogliastra

Gli eventi del 22 dicembre si apriranno con una tappa in Ogliastra, a Bari Sardo: ecco tutto il programma di eventi gratuiti
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Gli spettacoli dei Superanimatori nella settimana che precede il Natale raggiungeranno molti comuni della Sardegna: appuntamenti a Cagliari, Sassari, Oristano, Bari Sardo, Selegas, Capoterra, Carbonia e Guasila.
Mancano ormai pochissimi giorni alla festa più attesa e celebrata dell’anno, il Natale. E mentre si acquistano gli ultimi regali e si definiscono i dettagli di pranzi e cenoni, l’atmosfera magica di questo appuntamento conquista grandi e piccini.
Questi giorni che precedono il 25 dicembre saranno scanditi in Sardegna da decine di eventi dei Superanimatori, l’agenzia di animazione che ormai da 15 anni fa divertire l’intera Isola a suon di performance e manifestazioni uniche.
In questa settimana il tour natalizio del team dei Superanimatori ha fatto e farà tappa in molti centri della Sardegna, da nord a sud. Dopo gli appuntamenti del 19 e 20 dicembre a Carbonia, Cagliari e Capoterra, Babbo Natale, i suoi elfi e una squadra di giocolieri saranno questo pomeriggio a Selegas per un evento che si terrà dalle 16 alle 19 in piazza Lussu e che coinvolgerà tutta la Trexenta.
Calendario ricchissimo di appuntamenti quello di giovedì 22 dicembre, giorno in cui Santa Claus “volerà” a bordo della slitta con i suoi elfi e il suo trono magico in direzione Oristano per un evento imperdibile al centro commerciale Porta Nuova di Oristano (h. 17-20). Nel pomeriggio una parte degli elfi e delle mascotte di Natale, insieme ai trampolieri, daranno spettacolo nei mercatini di Natale di piazza Yenne e coro Vittorio Emanuele II a Cagliari, mentre altri elfi e altre mascotte saranno da Foody, in via Caboni, sotto l’occhio vigile e attento dei soldati schiaccianoci giganti (h. 15-19.30).
Gli eventi del 22 dicembre si apriranno con una tappa in Ogliastra, a Bari Sardo, con gli spettacoli suggestivi dello “snowball” e dell’elfo trampoliere più alto d’Italia previsti tra le 10.30 e le 12.30 nel piazzale della scuola di via Verdi.

La mattina di venerdì 23 dicembre Babbo Natale e tornerà alla Fiera Natale in occasione della manifestazione “Vivi il Natale” organizzata da Comune di Cagliari e Camera di Commercio di Cagliari-Oristano. Previsto un “tutto esaurito” per l’incontro con il protagonista più atteso del Natale, reso ancora più ricco e suggestivo dall’emozionante spettacolo delle bolle di sapone.
Nel pomeriggio l’anziano barbuto e di rosso vestito si sposterà con gli elfi al Centro Commerciale Porta Nuova di Oristano (h. 17-20). Dalle 16.30, nella piazza Municipio di Guasila saranno protagoniste le mascotte con musica, giochi e spettacoli.
Vigilia di Natale da non perdere a Sassari, Cagliari e Oristano. Nella città del nord Sardegna appuntamento alle 10.30 da Tuttigiorni (strada 2) con Minnie, elfo trampoliere e trono magico. Doppio appuntamento a Oristano, sempre in mattinata: Babbo Natale, gli elfi e il trono magico saranno al centro commerciale Porta Nuova, mascotte, elfi e trono magico saranno invece da Crai, in via Cagliari.
La mattina del 24 dicembre il Grinch farà l’ultimo vano tentativo di sabotare il Natale, ma gli elfi di Babbo Natale e il trono magico saranno sicuramente in grado di impedirglielo: l’evento si svolgerà a Cagliari da Tuttigiorni in viale Poetto.
Tutti gli eventi sono gratuiti e aperti al pubblico.

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Cumbessias e muristenes: cosa sono esattamente i villaggi fantasma della devozione sarda?

Oggi, molti di quei villaggi restano in silenzio per gran parte dell’anno. Ma quando le feste religiose riaprono i portoni delle chiese e le casette tornano ad accogliere i fedeli, l’antico spirito riaffiora. Ecco di cosa si tratta
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In Sardegna hanno nomi diversi: cumbessias per molti, muristenes nell’Oristanese. Piccoli villaggi di pietra, oggi muti e abbandonati, che per secoli si sono accesi di vita solo in occasione delle novene. Luoghi sospesi nel tempo, dove spiritualità e festa popolare si intrecciavano in un rito collettivo unico.
Attorno a una chiesetta campestre – spesso un piccolo gioiello medievale – le casette venivano animate da pellegrini giunti a piedi o a cavallo. All’alba e al tramonto risuonavano i gosos, antichi canti di lode, mentre i fuochi ardevano per gli arrosti e le sere si riempivano di poesie improvvisate, balli e canti tradizionali.
Quella di dormire nei santuari, forse, è un’abitudine antichissima: già nella civiltà nuragica si praticava l’incubatio, il rituale del riposo presso i luoghi sacri per cercare guarigione e contatto con il divino.
Oggi, molti di quei villaggi restano in silenzio per gran parte dell’anno. Ma quando le feste religiose riaprono i portoni delle chiese e le casette tornano ad accogliere i fedeli, l’antico spirito riaffiora. Come se, ciclicamente, la Sardegna ricordasse a sé stessa che la sacralità è anche comunità, memoria e condivisione.

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