Ieri a Fonni, nel cuore della Barbagia, è andata in scena Identidades, rassegna della cultura, delle maschere e delle tradizioni isolane e di altri gruppi ospiti, italiani e stranieri.

In migliaia si sono assiepati lungo il tragitto che parte da via Umberto e termina in piazza Europa, per ammirare la movimentata sfilata. 

Ad aprire il corteo squilli di tromba e rullo di tamburi dei Tamburini e Trombettieri della Sartiglia di Oristano.

Poi una lunga sfilata con i personaggi delle ancestrali tradizioni del carnevale barbaricino, con le grottesche maschere e le pesanti pelli, che hanno danzato per il pubblico al suono ritmico dei campanacci.

Il pubblico ha potuto anche ammirare, tra i tanti gruppi coinvolti nella kermesse, anche le preziose maschere del carnevale veneziano, i demoniaci Krampus del Trentino Alto Adige e le coinvolgenti danze del gruppo Samba.

Ma a catturare la scena sono stati loro, i padroni di casa, del gruppo Urthos e Buttudos di Fonni, che tra corse a perdifiato e arrampicate impossibili sui muri hanno concluso una delle rassegne più attese della scena del folklore isolano.

Anche nella nostra Isola si coltiva la spirulina, una microalga a forma di spirale da cui prende il nome, riconosciuta dalla FAO come “Alimento del Futuro”. Questo superfood naturale è ricco di proprietà nutrizionali e può essere consumato in molti modi: si può aggiungere a succhi freschi, smoothie, yogurt o essere utilizzato come ingrediente per preparare ricette sia dolci che salate.

Le qualità della spirulina sono ben note fin dai tempi degli Aztechi e oggi stanno tornando molto apprezzate in Europa e in Italia. È un prodotto ideale non solo per l’alimentazione, ma anche per la cosmesi e la produzione di integratori, grazie al suo alto valore nutrizionale.

In Sardegna la spirulina viene prodotta nella miniera di Monte Sinni, vicino a Nuraxi Figus, nel Sulcis-Iglesiente, sotto la gestione di Carbosulcis, una società controllata dall’assessorato regionale all’Industria. Questa miniera è stata l’ultima attiva in Italia fino al 2019, anno in cui è stata sospesa l’attività estrattiva, nonostante le ingenti riserve di carbone ancora presenti.

La produzione della spirulina sarda è affidata all’azienda Livegreen, che opera seguendo rigorosi standard di igiene e sicurezza e adottando principi di economia circolare: l’acqua utilizzata nella coltivazione viene infatti riciclata, evitando sprechi. Il prodotto è completamente naturale, privo di iodio, glutine e qualsiasi controindicazione. Il fiore all’occhiello di Livegreen è la spirulina pura in forma di spaghettini, ma l’azienda realizza anche compresse, vegburger, barrette e pasta senza glutine.