Come eravamo. A Tortolì le mogli dei devoti di San Salvatore negli anni Cinquanta

Una foto delle mogli dei devoti di San Salvatore negli anni '50, che in occasione de "s'ottava" (ottavo e ultimo giorno della festa) preparavano il pranzo (generalmente una favata).
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Una foto delle mogli dei devoti di San Salvatore negli anni ’50, che in occasione de “s’ottava” (ottavo e ultimo giorno della festa) preparavano il pranzo (generalmente una favata).
La foto è stata gentilmente inviata da Massimo R. Mulas di Tortolì.
Invia anche tu le foto più belle del passato ogliastrino alla mail [email protected] ( indicando la data e il luogo dello scatto).
Le più belle saranno pubblicate nella rubrica “Come Eravamo” del nostro giornale.

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Vannacci replica agli animalisti: “Aggiungete all’esposto la denuncia per essere “cernivoro”!”

“Aggiungete all’esposto la denuncia per essere ‘cernivoro’, perché, in modo molto disumano e disgustoso, quel pesce l’ho pure mangiato. E se proprio volete, aggiungete l’aggravante del sessismo perché ho mangiato ‘una cernia’ e non ‘un cernio’. Mi domando se i pescivendoli del mercato di San Benedetto non corrano lo stesso rischio.”
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Ieri Roberto Vannacci, ex generale e attuale vicesegretario della Lega, ha pubblicato sui social un video che ha subito fatto discutere. Nel filmato, il parlamentare europeo prende in mano una cernia pescata durante le vacanze in Sardegna, commentando con ironia: “La faccia della sinistra alle elezioni”.
Il post ha subito attirato le critiche degli animalisti. L’Associazione Italiana Difesa Animali e Ambiente (Aidaa) ha annunciato la presentazione di un #esposto alla Procura di Cagliari per il presunto maltrattamento di animali ai sensi dell’articolo 544 del codice penale. Secondo l’associazione, fotografare o riprendere un pesce già morto per embolia al momento della risalita potrebbe costituire maltrattamento.
Vannacci ha risposto sui social, condividendo anche immagini della cernia cucinata:
“Aggiungete all’esposto la denuncia per essere ‘cernivoro’, perché, in modo molto disumano e disgustoso, quel pesce l’ho pure mangiato. E se proprio volete, aggiungete l’aggravante del sessismo perché ho mangiato ‘una cernia’ e non ‘un cernio’. Mi domando se i pescivendoli del mercato di San Benedetto non corrano lo stesso rischio.”
Il suo post:
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