Sardegna, Cagliari e Sassari: niente maxi schermi per la finale Italia-Inghilterra
Ma la finale potrà essere vista nei locali, soprattutto quelli all'aperto, dove si potrà assistere alla partita con numeri contingentati, distanziamento e mascherina se all'interno.
No ai maxi schermi in piazza per assistere alla finale del Campionato europeo di calcio Italia-Inghilterra.
Il divieto arriva in particolare dai sindaci di Sassari, Nanni Campus, e di Cagliari, Paolo Truzzu.
Ma in pista ci saranno i locali, soprattutto quelli all’aperto, dove si potrà vedere la partita con numeri contingentati, distanziamento e mascherina se all’interno.
Come riporta Ansa, a Cagliari, l’unico maxi schermo per la sera di domenica 11 – così come per semifinale – sarà posizionato all’arena all’aperto del Cus, il Centro universitario sportivo riservato a studenti e soci.
Ma le piazze resteranno vuote. Almeno durante il match. Poi, in caso di vittoria dell’Italia, sarà inevitabile la grande festa con caroselli di auto e rischio di assembramenti ancora pericolosi in questa fase dove il Covd non è ancora alle spalle.
Il sindaco di Sassari, Nanni Campus, ha riferito oggi al Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza, riunito in Prefettura, che per domenica ha disposto il divieto di utilizzo di maxi schermi nei luoghi pubblici.
Una decisione presa anche alla luce dei dati sui contagi in città, quadruplicati in una settimana, passando da 4 a 17.
Al riguardo il Comitato ha sollecitato l’utilizzo delle mascherine anche all’aperto, in tutte le situazioni in cui non possa essere garantito il distanziamento interpersonale o in caso di assembramenti e affollamenti. Categorico il sindaco di Cagliari, Paolo Truzzu, alla domanda se avesse previsto maxi schermi in città: “assolutamente no”.
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Sardegna, superati 1,5 milioni di vaccini inoculati. Solinas: “Massima attenzione sui casi in aumento”
Il Governatore: "Da tempo attendevamo di poter rivivere e condividere l’emozione per un grande evento sportivo, ma non dobbiamo dimenticare che il virus cammina sulle gambe delle persone".
L’Istituto superiore di Sanità nell’ultimo monitoraggio settimanale ha indicato per la Sardegna un rischio epidemiologico moderato a causa del trend dei contagi in lieve risalita e nonostante nell’Isola si registri ancora un’incidenza contenuta.
Sul fronte della campagna vaccinale la Sardegna continua a correre, con il superamento del milione e mezzo di dosi somministrate. “Non dobbiamo commettere l’errore di pensare che la battaglia sia conclusa e che l’emergenza sia definitivamente alle spalle. Serve ancora il massimo impegno da parte di tutti e il rispetto delle misure anti-contagio”, dichiara il Presidente della Regione, Christian Solinas, lanciando un appello ai sardi. “La circolazione delle varianti – prosegue il Governatore – rappresenta una minaccia che non può essere sottovalutata”.
“Nell’ultimo anno e mezzo – ricorda il Presidente – la Sardegna ha vissuto il dramma della pandemia, che si è abbattuta anche sulla nostra Isola portando sofferenza e imponendo sacrifici a tutta la popolazione: ai nostri anziani e alle persone fragili, costretti all’isolamento nelle proprie abitazioni, nelle strutture e nelle case di riposo, ai giovani, obbligati alla didattica a distanza, alle attività economiche, bloccate dalla diffusione del virus. Abbiamo lottato con fermezza contro un nemico invisibile e insidioso, riuscendo a raggiungere risultati importantissimi. La Sardegna è stata la prima regione italiana a guadagnare la zona bianca e già nella prima ondata siamo stati capaci di abbattere la circolazione virale quasi completamente. Oggi la ripartenza è una realtà e tutta la Sardegna ha iniziato da settimane a muovere i primi passi in una nuova normalità, in un contesto epidemiologico estremamente favorevole raggiunto a costo di grandi sforzi”.
“L’entusiasmo per aver ripreso in mano le nostre vite e la nostra socialità non può però portarci ad abbassare la guardia contro il virus, qualunque sia la circostanza”. In vista della finale degli Europei di calcio il Presidente ha aggiunto: “Da tempo attendevamo di poter rivivere e condividere l’emozione per un grande evento sportivo, ma non dobbiamo dimenticare che il virus cammina sulle gambe delle persone. Evitare gli assembramenti, mantenere il distanziamento sociale e l’uso della mascherina, eventualmente anche all’aperto, rappresentano un modo responsabile di poter vivere questo appuntamento”.
“Abbiamo tutti il dovere di difendere gli importanti risultati raggiunti nel contrasto alla pandemia – aggiunge l’assessore regionale della Sanità, Mario Nieddu – e per questo ognuno è chiamato a fare la propria parte. Le vaccinazioni proseguono senza sosta e la Sardegna oggi è fra le prime sette regioni per dosi somministrate tra quelle ricevute, all’89,7%, al di sopra della media nazionale. Nella giornata di ieri siamo stati la quarta regione per dosi somministrate ogni centomila abitanti dietro Lombardia, Campania e Lazio. La campagna di immunizzazione è la nostra arma più forte contro il Covid, ma non è l’unica. I comportamenti individuali possono ancora fare la differenza. Serve ancora uno sforzo se vogliamo impedire che il virus riprenda forza. La pressione sugli ospedali ormai è quasi azzerata, ma a preoccupare sono i focolai su cui è concentrata tutta la nostra attenzione”.
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