Giornata della Memoria. Oggi sulla pagina FB dell’associazione Voltalacarta il video “Storia di un uomo magro”
L'uomo magro di cui narra lo spettacolo era il foghesino Vittorio Palmas, detto “Cazzai”, scomparso due anni fa all'età di 105 anni. Palmas era stato prigioniero nel lager di Bergen-Belsen e si era salvato per miracolo. «Sono vivo per due chili», raccontava, alludendo alle selezioni che le SS effettuavano di frequente fra i prigionieri: chi pesava meno di 35 chili veniva destinato alle camere a gas.
“Storia di un uomo magro” è un bellissimo spettacolo teatrale di e con Paolo Floris liberamente tratto da “Il forno e la sirena” di Giacomo Mameli.
Da questo spettacolo è stato tratto un video che l’associazione ogliastrina Voltalacarta, presieduta da Loredana Rosa, ospiterà sulla sua pagina oggi, in occasione della Giornata della Memoria.
L’uomo magro di cui narra lo spettacolo era il foghesino Vittorio Palmas, detto “Cazzai”, scomparso due anni fa all’età di 105 anni. Palmas era stato prigioniero nel lager di Bergen-Belsen e si era salvato per miracolo. «Sono vivo per due chili», raccontava, alludendo alle selezioni che le SS effettuavano di frequente fra i prigionieri: chi pesava meno di 35 chili veniva destinato alle camere a gas.
Durante una di queste selezioni, Cazzai pesò 37 chili, salvandosi per pochissimo dalla morte.
La sua testimonianza fu raccolta, insieme a quelle di altri reduci, da Giacomo Mameli che le ha rese immortali nei suoi libri dedicati alla guerra, “La ghianda è una ciliegia” e “Il forno e la sirena”.
Da quest’ultimo l’attore e drammaturgo Paolo Floris ha tratto lo spettacolo, prodotto dall’associazione culturale Pane & Cioccolata, che sarà al centro dell’iniziativa che lo stesso Mameli ha promosso, coinvolgendo anche Voltalacarta – e di questo siamo onoratə e lo ringraziamo – per ricordare quegli orrori.
Ma non sarà l’unico appuntamento: dalle ore 10,30, in diretta streaming dalla storica Libreria Bocca di Milano, sarà possibile seguire l’incontro tra i due autori con Franco Manzoni (Corriere della Sera) e Francesco Oppi (Inverart).
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