Il sindaco di Lotzorai, Antonello Rubiu, ha deciso di chiudere le scuole del paese – dall’11 al 13 gennaio – in previsione del secondo appuntamento dello screening “Sardi e Sicuri” e in considerazione dell’aumento dei positivi nel paese ogliastrino.

Scrive il primo cittadino: “L’aumento esponenziale dei casi positivi – ad oggi 61 casi – mi obbliga ad assumere decisioni, a salvaguardia della salute di tutti. L’occasione di verificare la situazione ci è data dallo screening del 11/12 Gennaio 2020 che si svolgerà con le medesime modalità del primo”.

Spiega Rubiu: “L’ordine alfabetico dei gruppi è stato pensato per far evitare assembramenti, per cui non ci sarà chiamata per cognome , ma solo per dare indicazione degli orari. Ribadisco, poiché nel primo screening del 4/5 gennaio, si è verificato che alcuni cittadini non abbiano potuto fare il test, e debbo comunicarvi che l’orario di chiusura non è tassativo ma non può essere esteso soprattutto nel secondo giorno in quanto gli operatori devono procedere alla chiusura delle operazioni finali: effettuazione dei molecolari, invio al PO di Lanusei per l’invio al laboratorio di Nuoro, chiusura rifiuti speciali, controllo documentazione amministrativa e sanitaria etc. per cui è necessario presentarsi almeno un’ora prima dall’orario stabilito”.

“Potranno fare il test, anche chi non lo ha fatto nelle precedenti giornate”. Conclude Rubiu.

«Abbiamo chiesto al Governo più di 60 giorni per predisporre le osservazioni sulla Carta nazionale delle aree potenzialmente idonee (Cnapi) ad ospitare il deposito unico delle scorie radioattive, perché non si tratta di un normale procedimento amministrativo». Lo ha detto l’assessore regionale della Difesa dell’ambiente, Gianni Lampis, questa mattina al termine della videoconferenza col ministro dello Sviluppo economico, Stefano Patuanelli, alla quale ha partecipato, su delega del presidente della Conferenza delle Regioni, Stefano Bonaccini, come coordinatore della Commissione Ambiente ed energia della Conferenza.

«Abbiamo evidenziato che ci sono state evidenti e gravi mancanze su come la Carta è stata resa nota nei giorni scorsi – ha aggiunto l’assessore Lampis -. È paradossale realizzare una fase di consultazione pubblica per quei territori che si sono già espressi contrariamente in maniera netta, come ha fatto la Sardegna in occasione del referendum popolare e la Giunta regionale in più occasioni. Peraltro, alcuni siti indicati come idonei hanno caratteristiche di pregio, ambientale, paesaggistico e archeologico, che sono contro i parametri individuati per le aree destinate ad ospitare il deposito».

«Infine, abbiamo chiesto che il Governo venga subito a riferire in Conferenza unificata, alla quale oltre alle Regioni partecipano anche l’Anci e l’Unione delle Province. Tutte queste osservazioni, ovviamente, saranno ribadite nel prossimo appuntamento (14 gennaio) della Conferenza delle Regioni», ha concluso l’esponente della Giunta Solinas.