“Incredibile sconfitta della politica Regionale, ma anche ogliastrina. È un periodo tremendo questo in cui, un virus ci inchioda in casa e ci impedisce di esercitare il diritto alla protesta. Il senso di responsabilità mi impone di non esortare i miei concittadini e gli Ogliastrini tutti, ad occupare le banchine”. A scrivere queste parole Carla Manca, segretaria del circolo PD di Tortolì. Il covid ha reso impossibile proteste eclatanti, dice la Manca, ma è preoccupante il silenzio che arriva dalla Regione.

“In questo momento sarebbe non solo illegittimo, ma purtroppo pericoloso. È un periodo in cui, questo, l’attenzione è comprensibilmente tutta rivolta verso l’emergenza sanitaria ed economica. Ci siamo distratti, questa possibilità ci è sfuggita. Le informazioni su questa incombenza sono passate in sordina, se sono passate. Ora lo sappiamo e abbiamo altri mezzi con cui far sentire il nostro disappunto”.

“L’isolamento causato da questa scelta scellerata, ci condannerà a non vedere la ripresa, quando, nel post COVID, in primavera, vedremo dimezzato il turismo e raddoppiati i costi dei trasporti delle merci. Inconcepibile l’inerzia della politica. INCOMPRENSIBILE!! In un mondo migliore, gli esponenti della politica ogliastrina, preposta, eletta per tutelare i nostri interessi – conclude la Manca – si sarebbe unita per impedire questo scippo. Ma evidentemente i nostri interessi, non sono i loro”.

L’arte e l’abilità dei coltellinai sardi è un fatto noto in tutto il mondo. Da millenni il popolo sardo produce lame di qualità eccellente accompagnate da decorazioni artistiche di incredibile bellezza e valore artigiano.

Ne esistono vari tipi. Le più celebri sono la Pattadese (Pattada), l’Arburesa (Arbus), la Guspinesa (Guspini). Altri centri di eccellenza sono Tempio Pausania, Dorgali, Alghero, Santu Lussurgiu e Assemini. Ci sono poi due macrocategorie: la leppa e la resolza. Quest’ultima di differenzia per essere a serramanico, mentre la leppa ha il manico fisso, almeno nella tradizione.

I vari tipi di coltello sardo – Foto di Vittorio Vittori (Creative Commons, Flickr)

Abitudine diffusa e assai gradita in Sardegna, soprattutto tra gli uomini, è di ricevere in regalo uno di questi magnifici coltelli che gli artigiani realizzano i manico d’osso e lama in acciaio. Non è un regalo come gli altri, ha un significato molto profondo. Oltre a essere un gesto di grande amicizia, rispetto e riconoscimento del valore altrui (soprattutto se il coltello è di grande pregio), è un auspicio di un felice futuro: serve a tagliare tutti i “rami secchi” del passato e concentrarsi sul futuro.

Prima di farvene regalare uno da un vostro amico o da un parente, però, è bene sapere una piccola cosa. Tecnicamente il coltello non si regala. Chi lo riceve è obbligato, secondo la tradizione, a regalare una moneta (di pochissimo valore) alla persona da cui lo riceve. In questo modo il coltello non servirà mai a separare l’amicizia.

Coltelli “Arburesi” e “Guspinesi”