Maxi operazione della compagnia dei Carabinieri di Cagliari. Rinvenuto e sequestrato, nella giornata di ieri, un vero e proprio arsenale da guerra, che ha portato all’arresto di un 59enne di Desulo. Come dichiarato nella conferenza stampa, si tratta di uno dei sequestri più ingenti, effettuati a Cagliari negli ultimi dieci anni.

All’operazione è stato incisivo l’apporto dell’Unità cinofila, con il ruolo decisivo del cane Pedro, e degli artificieri.

Nel pomeriggio di ieri, in viale La Plaia,  durante un normale controllo estivo delle strade sarde, una manovra elusiva di una motrice, in uscita dalla città, ha insospettito i militari, che hanno provveduto a fermare il camion modello Iveco, senza rimorchio. All’interno dell’abitacolo, nello spazio retrostante i sedili, sono stati rinvenuti zaini mimetici e buste camuffati come pacchi, avvolti da nastro adesivo. Posti a perquisizione, è stato rinvenuto un vero e proprio kit da guerra. Un arsenale di armi lunghe, 5 fucili, alcune provenienti dell’est Europa e dalla Cina, e armi corte, come 3 pistole Beretta, lubrificate e pronte per l’uso. E ancora, diverse munizioni sfuse di vario calibro, 500 grammi di tritolo e altrettanti di esplosivo plastico. In aggiunta, anche due bombe a mano MK2 di provenienza Nato. Per i Carabinieri si tratta di materiale esplosivo estremamente pericoloso, un kit adatto per sostenere conflitti a fuoco.

Rinvenuti anche 11 giubbotti antiproiettile di tipo militare e civile. Il soggetto fermato è Giovannino Littaru, autotrasportatore desulese di 59 anni, con qualche precedente per reati minori, risalente agli anni Ottanta. L’uomo è stato arrestato con l’accusa di detenzione abusiva di armi da guerra e clandestine, ed è stato tradotto al carcere di Uta.

Gianmarco Cossu

Era la fine degli anni Trenta quando un geologo tedesco, Paul Dorn, trovò a Jerzu – precisamente presso Monte Lumburau – dei denti fossili molto particolari, risalenti al Giurassico Medio. A raccontare questa storia è il paleontologo Daniel Zoboli nella sua pagina Facebook informativa “Animali e piante fossili della Sardegna”.

Ma torniamo al particolare ritrovamento: lo studioso tedesco attribuì i denti a un rettile marino dalla fisionomia simile a quella di pesci e delfini, l’ittiosauro.

Non li descrisse, non li studiò e non li fotografò: ecco perché quando andarono distrutti durante il secondo conflitto mondiale non ne rimase traccia. Come spiega Zoboli, infatti, i fossili facevano parte della collezione Dorn ospitata nel Geologisches Institut der Technischen Hochschule di Braunschweig (Germania) che fu bombardato dagli alleati nell’ottobre del 1944.

E a chi si chiede cosa ci facesse un rettile marino in Ogliastra, Zoboli prontamente risponde: «L’area dell’odierna Ogliastra durante buona parte del Giurassico era sommersa dal mare.»