È una storia davvero drammatica quella avvenuta ad Arzachena.
Un ragazzo di 16 anni si è tolto la vita dopo una vita di abusi da parte di alcuni familiari.
Il giovane – che negli ultimi anni si era trasferito a vivere da una zia – non ce l’ha fatta a reggere il peso delle violenze subite per tanto tempo. I suoi genitori e un’altra parente sono stati condannati dalla Corte di Cassazione a otto anni di reclusione senza attenuanti per aver posto in essere nei confronti dell’adolescente (all’epoca dei fatti un bambino) torture e abusi. Dalle violenze fisiche a quelle psicologiche fino a segregarlo al buio in una stanza senza luce né cibo.
Una storia agghiacciante, raccontata dalle cronache regionali e nazionali dopo l’avvio delle indagini. Era stato lui stesso a chiamare il 112 quando aveva appena 11 anni. In quel momento finì la sua prigionia e cessarono le violenze, ma probabilmente gli effetti si sono protratti negli anni, causando nel giovane dei traumi insostenibili. Ed ora Arzachena e la Sardegna piangono lacrime amare per il triste destino toccato a questo ragazzo.
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