Riapertura dei cantieri della nautica, e dell’edilizia, queste tra le prime aperture annunciate dal governatore, che però firmare l’ordinanza solo tra 48 o 72 ore, quando cioè la Regione avrà definito tutti i particolare legati alle misure di sicurezza con le associazioni di categoria.

Tuttavia Solinas ha rivelato qualche anticipazione anche sull’intenzione di allentare le misure di contenimento per le persone e quindi, ha annunciato che riaprirà i parchi cittadini, consentirà ai bambini di fare delle passeggiate così come alle persone diversamente abili anche nei parchi a cui però si accederà in maniera contingentata.

Un’apertura anche verso la possibilità di raggiungere le seconde case, e sembra anche quella di circolare all’interno delle singole province. Anche su questo però il Governatore non ha rivelato più di tanto rivendicando comunque la possibilità per l’Isola vista la sua autonomia di poter decidere in maniera diversa rispetto al decreto.

Ancora da decidere invece la gestione dell’accesso alle spiagge, si deve valutare come organizzare la fruibilità nei tratti liberi, quelli dove non ci sono gli stabilimenti balneari in quanto più complesso garantire la sorveglianza, niente riapertura invece per porti e aeroporti dell’Isola per la quale bisognerà attendere ancora qualche settimana, quando con il Governo nazionale sarà siglato un accordo che garantisca un passaporto sanitari a che vuole entrare nel territorio regionale.

Nei primi decenni del secolo scorso nelle campagne di Perdasdefogu, fu scoperto un vero e proprio tesoro punico.

Infatti in un nascondiglio, vennero alla luce quasi 800 monete cartaginesi che il dottor Toselli – medico condotto del paese all’epoca – vendette al Museo di Cagliari, come scrisse in un resoconto l’archeologo Taramelli.

Nello documento dell’accademico viene sottolineato che quasi la totalità delle monete erano state coniate in Sardegna, mentre la restante parte a Cartagine e in Sicilia. Inoltre insieme al denaro punico, vi erano anche 15 sestanti romani – monete di bronzo risalente al periodo repubblicano -.

Dalla classificazione fatta in seguito da Giovanni Spano su queste monete sardo-puniche, quelle coniate nell’Isola vengono fatte risalire al II secolo a.c.

Tra le monete ritrovate, una è molto importante, in quanto riporta il monogramma di Cornelio Mammula, pretore e propretore della Sardegna – tra il 217 e 216 a.c – ai tempi dell’invasione di Annibale in Italia e la vittoria del condottiero cartaginese a Canne.

Infatti Mammula, vista l’impossibilità del senato romano di inviare aiuti a causa delle gravi difficoltà nella guerra, coniò sestanti romani sopra monete puniche.