Il delitto d’onore in Sardegna: una storia vera
Nuova fatica letteraria per Simonetta Delussu, nota insegnante e scrittrice tertenese. Dopo aver scandagliato le tematiche inerenti alla stregoneria e ai riti funebri sardi, eccola tornare alla ribalta con un argomento altrettanto particolare: il delitto d’onore. Ha appena visto la
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Nuova fatica letteraria per Simonetta Delussu, nota insegnante e scrittrice tertenese. Dopo aver scandagliato le tematiche inerenti alla stregoneria e ai riti funebri sardi, eccola tornare alla ribalta con un argomento altrettanto particolare: il delitto d’onore. Ha appena visto la luce editoriale, infatti, il libro intitolato “Il delitto d’onore in Sardegna: la storia di Irene Biolchini”. La Delussu racconta in queste pagine una storia vera e drammatica. E lo fa analizzando la società del tempo (1923) e i risvolti psicologici ed emotivi della vita di Irene Biolchini, una giovane donna di Tertenia che viene abbandonata dal proprio fidanzato durante la gravidanza e che quindi sente di dover riparare l’offesa subita. Racconta la scrittrice, che anche questa volta ha scelto di pubblicare con la casa editrice La Riflessione: “Le donne disonorate pulivano l’onta col loro sangue, ma Irene sa che morendo perderà non solo la sua vita ma anche quella del figlio che porta in grembo. Quindi decide di imparare a sparare, trovandosi un maestro d’eccezione: Samuele Stocchino, la tigre d’Ogliastra. Con lui stabilirà un patto d’amicizia che durerà tutta la vita. In un pomeriggio freddo e uggioso di ottobre, armata di tutto il coraggio che solo una madre con un carattere indomito può avere, Irene affronta Domenichino e con un colpo secco alla fronte lo uccide”.

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Santa Maria Navarrese, 63enne arrestato: in casa due molotov pronte all’uso

Sul tavolo del suo cortile sono state trovate due bottiglie molotov pronte all’uso e una tanica contenente residui di benzina, utilizzata per la fabbricazione degli ordigni.
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E’ stato arrestato un 63enne di Santa Maria Navarrese per detenzione di ordigni incendiari artigianali, dopo una perquisizione eseguita dai Carabinieri della Stazione locale insieme ai militari della Squadriglia Anticrimine di Lanusei. L’operazione è scattata nella mattinata del 3 ottobre, su disposizione della Procura della Repubblica di Lanusei, nell’ambito di un’indagine per la ricettazione di una bicicletta rubata.
Durante il controllo presso l’abitazione dell’uomo, incensurato, i militari hanno rinvenuto la bicicletta rubata lo scorso maggio. Tuttavia, estendendo la perquisizione a un’altra casa in uso allo stesso individuo — dove era stata segnalata la possibile presenza di armi o esplosivi — è emersa una scoperta ben più grave.
Sul tavolo del cortile esterno sono state trovate due bottiglie molotov già pronte all’uso e una tanica da cinque litri contenente residui di benzina, utilizzata per la fabbricazione degli ordigni incendiari. Terminate le operazioni, l’uomo è stato arrestato per detenzione di materiale esplosivo e trasferito presso la Casa Circondariale “San Daniele” di Lanusei, a disposizione dell’Autorità Giudiziaria. Il Giudice per le indagini preliminari ha successivamente convalidato l’arresto, disponendo la custodia cautelare in carcere.

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