Calcio. Lanusei fermato dal Vis e dall’arbitro. Il Tortolì saluta con i giovani. Idolo: salvezza ad un passo.

Serie D. Quindicesima di ritorno e il Lanusei supera l’esame Vis Artena (2-2) bene ma con qualche rimpianto. I lanuseini recriminano per un rigore non concesso su Quatrana che sembrava netto e avrebbe riscritto la storia della gara. Alla fine il pareggio è giusto, buon pareggio in casa di una squadra ostica. Vantaggio ospite con una delizia di Floris al 5’. Pari locale con Pamela al 15’. Nella ripresa Quatrana al 66’ riporta avanti la capolista ma su rigore al 70esimo, Crescenzo firma il definitivo pareggio. Sul finale il Lanusei sfiora la vittoria ma alla fine la parità tiene.

Lanusei sempre primo a quota 76, Avellino ora a -5 dopo la vittoria sul Trastevere. Ora mancano quattro gare, dodici punti a disposizione e cinque di vantaggio da difendere. Eccellenza. Il Tortolì saluta la categoria con una vittoria a Sa Suergera contro l’Arbus (2-1). Gol di Carletto Fois, alla prima da capitano e Simone Aversano, al primo gol in Eccellenza. Esordio per Marceddu, Schirru, Cherif, Murgia e Oussama. Tortolì che ha iniziato la gara con ben sette fuori quota che fa ben sperare per una pronta risalita e per un progetto da portare avanti già a partire dalla prossima stagione.

Promozione. E’quasi fatta per l’Idolo. La squadra di Piras dopo il successo sulla Monteponi Iglesias (1-0) firmata da Bonicelli. Idolo che sale a quota 35, +6 dal Seulo che delimita lo spareggio play out. Quindi, manca un punto per centrare la salvezza per il secondo anno consecutivo. Partono meglio gli ospiti con Meloni che sfiora il gol. L’Idolo prende campo e sfiora più volte il vantaggio con Boi, Bonicelli e ancora Boi. Vantaggio e successo che matura al minuto 60’ con Bonicelli che raccoglie una respinta del portiere. Per l’Idolo basta un punto a Orroli.

L’arte e l’abilità dei coltellinai sardi è un fatto noto in tutto il mondo. Da millenni il popolo sardo produce lame di qualità eccellente accompagnate da decorazioni artistiche di incredibile bellezza e valore artigiano.

Ne esistono vari tipi. Le più celebri sono la Pattadese (Pattada), l’Arburesa (Arbus), la Guspinesa (Guspini). Altri centri di eccellenza sono Tempio Pausania, Dorgali, Alghero, Santu Lussurgiu e Assemini. Ci sono poi due macrocategorie: la leppa e la resolza. Quest’ultima di differenzia per essere a serramanico, mentre la leppa ha il manico fisso, almeno nella tradizione.

I vari tipi di coltello sardo – Foto di Vittorio Vittori (Creative Commons, Flickr)

Abitudine diffusa e assai gradita in Sardegna, soprattutto tra gli uomini, è di ricevere in regalo uno di questi magnifici coltelli che gli artigiani realizzano i manico d’osso e lama in acciaio. Non è un regalo come gli altri, ha un significato molto profondo. Oltre a essere un gesto di grande amicizia, rispetto e riconoscimento del valore altrui (soprattutto se il coltello è di grande pregio), è un auspicio di un felice futuro: serve a tagliare tutti i “rami secchi” del passato e concentrarsi sul futuro.

Prima di farvene regalare uno da un vostro amico o da un parente, però, è bene sapere una piccola cosa. Tecnicamente il coltello non si regala. Chi lo riceve è obbligato, secondo la tradizione, a regalare una moneta (di pochissimo valore) alla persona da cui lo riceve. In questo modo il coltello non servirà mai a separare l’amicizia.

Coltelli “Arburesi” e “Guspinesi”