Capoterra: ritrovato il corpo senza vita di Matteo Pireddu, il 31enne scomparso

E' stato ritrovato ritrovato, purtroppo senza vita, il corpo del 31enne scomparso da Capoterra sabato 1 dicembre
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Triste epilogo per la vicenda di Metteo Pireddu, il 31enne scomparso da Capoterra lo scorso sabato. Le ricerche proseguivano incessanti finchè poco fa, non è stato ritrovato il suo corpo privo di vita in località Marzaloi.
Al momento, come dichiarato dai carabinieri, sembra che la sua morte non possa essere riconducibile a responsabilità di terzi.

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Il Ginepro nano, piccolo gigante delle montagne sarde: vive dove pochi osano, scopriamo dove

Vive dove pochi osano, oltre il limite degli alberi. Sembra umile, rannicchiato al suolo come per difendersi dal vento, ma il Ginepro nano è un autentico sopravvissuto. Scopriamo insieme dove poterlo trovare.
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Sembra umile, rannicchiato al suolo come per difendersi dal vento, ma il Ginepro nano è un autentico sopravvissuto. La sua corteccia bruno-rossastra racconta storie di inverni gelidi e di sole impietoso, mentre i rami, contorti e intricati, sembrano il frutto di una lenta danza con gli elementi.

Foto Forestas
I giovani germogli, glabri e angolosi, portano foglie aghiformi lunghe appena un centimetro, rigide e pungenti, con una sottile banda glauca sulla pagina superiore. Quelle più vicine alla punta dei rami si piegano verso il legno, come se volessero proteggerlo.

Foto Forestas
Pianta dioica, nasconde i suoi fiori all’ascella delle foglie. I frutti, i caratteristici galbuli sferici dal colore bluastro, maturano lentamente: ci vogliono oltre dodici mesi, da aprile-maggio, quando fiorisce, fino al settembre-ottobre dell’anno successivo. All’interno custodiscono due o tre semi, promesse di nuove piante pronte ad affrontare le stesse sfide.
Il Ginepro nano ha radici antiche. Diffuso sulle montagne europee e persino a basse quote dell’emisfero settentrionale, in Sardegna trova il suo regno nel Supramonte di Orgosolo e sul massiccio del Gennargentu. Vive dove pochi osano: nella fascia sopramontana, oltre il limite degli alberi. Ama la luce piena, resiste al vento e al gelo, e non fa distinzioni sul terreno che lo ospita.
È una lezione di resilienza vegetale, un simbolo silenzioso delle nostre montagne, che insegna come anche le forme più piccole possano essere straordinariamente forti.

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