Convalidato l’arresto per Davide Sau, il 33enne fratello dell’attaccante del Cagliari, arrestato nell’ambito del tentato sequestro e rapina ai danni del ristoratore cagliaritano Alberto Melis,proprietario dell’Antica Cagliari. Il covo della banda si trovava, secondo gli investigatori, in via Is Maglias, nel garage di Sau, dove è stato ritrovato un arsenale: armi, munizioni, ma anche droga e materiale utile per rapine e altre azioni criminali.

Davide Sau, che già si trovava ai domiciliari, è rinchiuso nel carcere di Uta per detenzione illegale di materiale esplosivo, armi e munizioni, detenzione e spaccio di droga, in attesa che il Gip sciolga la riserva sulla misura cautelare chiesta dal pm Alessandro Pili.

Come riporta l’Ansa, nel frattempo parla Alina, la moglie del ristoratore Alberto Melis: “Queste persone devono rimanere tutta la vita in galera, hanno un cuore di ghiaccio, hanno progettato qualcosa di bestiale, volevano violentarmi dopo aver legato mio marito e sapendo che in casa c’era una bambina di 4 anni che sarebbe rimasta traumatizzata per tutta la vita. Non possono stare in libertà, devono pagare, ci aspettiamo giustizia. Abbiamo avuto paura, molta paura. Ma lo choc maggiore è stato quando abbiamo letto le intercettazioni – spiega – Quando ho saputo che volevano abusare di me davanti a mia figlia e a mio marito è stato terribile. Ho pianto molto, ho pianto tutta la notte”.

Una vicenda surreale, quella accaduta a Villa Estense e riportata da Il Messaggero.

I Carabinieri di Carmignano di Sant’Urbano stavano indagando, dopo una denuncia presentata da un 19enne intorno al 20 ottobre, sul furto di una Play Station 3. Sin da subito, il caso è apparso più semplice del previsto: i sospetti si sono convogliati verso un amico del ragazzo, un coetaneo. Il sopralluogo nella casa del ragazzo ha tolto ogni dubbio: la consolle si trovava lì.

Il problema, però, è che la visita nella casa ha rivelato molto più di questo: dalla perquisizione è emerso che la villetta era collegata alla rete elettrica mediante allaccio abusivo. Un collegamento fai-da-te, insomma, che collegata la casa alla rete nazionale. Nessuna bolletta per mamma, papà e figliol prodigo.

I carabinieri hanno quindi denunciato a piede libero madre e padre, accusati di furto d’energia.

Ancora non è chiaro quanto i tre dovranno pagare, certo è che il regolare allaccio è stato ripristinato.