Si aprono le porte del carcere per l’ex assessore regionale Marco Carboni. Come riportato dall’Ansa, i giudici della corte di Cassazione hanno rigettato nel merito il ricorso dei suoi legali, rendendo definitiva la condanna a nove anni di reclusione per rapina e violenza sessuale nei confronti della ex moglie.

Nel 2013, secondo quanto ricostruito nei tre gradi di giudizio, l‘ex assessore dei Trasporti della Regione Sardegna aveva fatto irruzione nell’abitazione della ex moglie a Selargius, nell’hinterland cagliaritano, con addosso un casco e fingendosi uno straniero. Sotto la minaccia di un coltello aveva minacciato e rapinato la donna e altri familiari, poi costringendola a togliersi i vestiti.

Era stato riconosciuto da tutti, compreso il cane Paulette, la babysitter della figlia e il suocero. Le indagini del procuratore aggiunto Gilberto Ganassi e dei carabinieri avevano subito puntato sull’ex esponente di spicco di Forza Italia, ormai da tempo in rotta con l’ex moglie e protagonista di una tormentata separazione.

Il Tribunale di Cuneo ha condannato a 14 anni di carcere un uomo. L’accusa? Abusi sessuali sui figli.

In passato l’uomo era stato processato e condannato a sei anni e mezzo per violenza sessuale sul più grande dei suoi tre figli (all’epoca, nel 2013, aveva 5 anni). Dopo il fatto, i bambini erano stati allontanati dalla famiglia e portati in una comunità. I più piccoli – all’epoca, due e quattro anni – iniziarono allora a raccontare di alcuni episodi che portarono a una successiva nuova denuncia e al processo.

Nei giorni scorsi, la condanna. In totale, l’uomo ha accumulato più di 20 anni di carcere. Anche la madre è imputata per maltrattamenti nei confronti dei figli: sapeva, o almeno così sostiene l’accusa, e non ha fatto nulla.

La famiglia viveva nel Saviglianese.