La Confcommercio Nuoro Ogliastra parla chiaro: «Risultati imbarazzanti, la Sardegna non ha ancora iniziato a muoversi per le imprese»

I settori bocciati, ci dice la Confcommercio, il Commercio, l’Artigianato e il Turismo (percentuali superiori al 61%).
La Confcommercio Nuoro Ogliastra parla chiaro: nonostante si auspicasse la ripresa dei bandi regionali come supporto per le imprese, la Commissione Bilancio del Consiglio Regionale ha divulgato dati non molto positivi.
La promessa: una nuova stagione di impegno, visti i ritardi delle precedenti legislature. Per esempio, per quanto riguarda il bando T1, dai dati emerge un gran numero di domande respinte e questo, per la Confcommercio, dimostra «non che il bando era solo farraginoso, ma fatto da pensatori assessoriali fermi agli anni ’50 e che pensano che la Sardegna sia una regione a prevalente economia industriale e quindi afflitti dal virus dell’industrialesimo. Codesti signori, per incuranza o talvolta con convinzione, non si sono accorti del processo di terziarizzazione che ha investito il mondo, compresa la nostra Isola, e delle trasformazioni che ha subito il manifatturiero ed in particolare l’artigianato. Incuranti di tutto questo ci hanno propinato un bando formato industria che si sarebbe dovuto adattare a tutti i comparti, ma i cui risultati sono davanti agli occhi di tutti.».
I settori bocciati, ci dice la Confcommercio, il Commercio, l’Artigianato e il Turismo (percentuali superiori al 61%). Per quanto riguarda il Commercio, si ricordino le parole dell’assessore Paci che, ai tempi della presentazione del bando T1, aveva garantito che finalmente anche questo settore avrebbe usufruito dei fondi europei.
«Ma se si pensa di applicare i criteri della petrolchimica a un negozio di prossimità o ad un falegname o ad un ristorante, difficilmente il nostro imprenditore troverà in quegli schemi qualche riferimento alla sua azienda. L’innovazione nei servizi delle piccole imprese ha ben altre caratteristiche rispetto ai processi della grande industria (spesso in crisi purtroppo). La regione ribatte che si tratta di progetti spesso errati, che le piccole aziende non sono strutturate, che per partecipare a questi bandi è necessario un profilo imprenditoriale avanzato. Ma quando venivano annunciati i bandi qualcuno pensava di stare in Baviera?» Hanno girato la Sardegna, spiegando agli imprenditori la necessità di riprendere in mano la propria attività investendo anche, però è stato tutto vano, lamentano.
«Le imprese, e soprattutto quelle del nuorese, hanno risposto alla grande, presentando progetti e pagando parcelle ai consulenti per la redazione dei piani ed ora a distanza di un anno e mezzo assistiamo a questo massacro per un bando copia/incolla». E, a conclusione, auspicano qualche miglioramento: «C’è ancora qualche mese di legislatura: preghiamo la Giunta Regionale di farlo fruttare. Il sessennio di programmazione europea sta per finire e la Sardegna non ha neanche iniziato a muoversi».

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