[Sponsorizzata] Il gioco d’azzardo nella cultura popolare ha sempre avuto un ruolo piuttosto rilevante. Già verso la fine dell’ottocento il teatro, la narrativa e soprattutto la canzone folk era intrisa di riferimenti, modi di dire e battute che provenivano direttamente dalla cultura del gioco d’azzardo. In Paesi come gli Stati Uniti d’America la cultura del poker ebbe un ruolo davvero determinante e questo ci conduce fino all’attualità dove sono sempre presenti un numero maggiore di opere come film, serie tv e sit-com dove c’è sempre un momento dedicato al gioco come rituale di divertimento e di socialità tra uomini adulti. Tutto questo però avveniva principalmente fino a pochi anni fa. Oggi invece il gioco si è spostato verso il digitale e si è persa probabilmente la parte sociale di questo tipo di pratica. Per essere più precisi in effetti bisogna capire come il fenomeno sia cambiato e come il gioco online abbia altri rituali e schemi da seguire.

Stiamo parlando di una realtà in rapida espansione che entro il 2022 potrebbe raggiungere i 500 miliardi di dollari di introiti lordi, a livello globale. Questo secondo le previsioni che sono state realizzate dalla Global Betting and Gaming Consultants. Tutto questo ha già ottenuto un impatto per quanto concerne il casinò gaming, che risulta al primo posto davanti a lotterie e betting. Tuttavia si tratta di dati che vanno poi scorporati e analizzati sotto una lente più specifica e che si differenzia di Paese in Paese. In Italia ad esempio, il 2016 è stato principalmente caratterizzato, per il gioco dalle scommesse sportive, mentre le lotterie e i videopoker sono in netto recupero. Si gioca ancora molto in modalità fisica, mentre il gioco online è ancora troppo di nicchia. Tuttavia sono incoraggianti i dati che riguardano le sale da gioco e i casinò online che sono attrezzati con le app per smartphone e tablet. Secondo quest’indagine si gioca principalmente da dispositivo mobile. Proprio per questo motivo l’industria dell’intrattenimento per adulti ha deciso di puntare su innovazione e tecnologia. Le app di gioco vengono opportunamente aggiornate e rendono l’esperienza sempre più realistica e coinvolgente. Per il gioco online è tempo di bilancio. Il 2017 è stato un anno di grande ritorno per il blackjack e per la voglia di vincere casino che risultano essere sempre più attrezzati per il gioco sul web come denota l’aumento degli utili in crescita del 22%.

In Italia attraverso il gioco d’azzardo, di tipo fisico e online, ci sono entrate per lo Stato che si aggirano sugli 8 miliardi di euro l’anno. Il 2017 da questo punto di vista dovrebbe però rappresentare una svolta, visto che già nei dati pubblicati in maggio risulta una crescita evidente verso videopoker, lotterie e scommesse sportive. Per avere un quadro maggiormente esaustivo bisogna però attendere la pubblicazione dei dati della Camera dei Deputati, relativa al primo semestre dell’anno in corso. In seguito sarà possibile ottenere una proiezione su quelli che saranno i consumi annuali. Si tratta quindi per il momento di dati parziali che appartengono principalmente ai primi mesi dell’anno, anche se durante l’estate in genere vi è una crescita ulteriore per il volume del gioco d’azzardo online. Questo almeno analizzando i dati relativi alle passate annate.

In un angolo remoto e silenzioso della Sardegna, tra montagne e silenzi antichi, una parete ha preso vita trasformandosi in un affresco monumentale di storia, identità e spiritualità. È qui che l’artista sardo Mauro Patta ha realizzato la sua ultima opera muraria: Domu ‘e Urxia, un murale di 120 metri quadri che si trova a Esterzili e celebra la profonda sacralità della cultura nuragica.

Sotto un cielo notturno trapunto di stelle, emergono le forme possenti del tempio di Domu ‘e Urxia, vegliato dagli iconici bronzetti nuragici, custodi silenziosi della memoria collettiva. Il murale fonde elementi architettonici, geometrie ispirate all’antico culto sardo, creando una narrazione visiva densa di significato e profondamente radicata nel territorio.

«Tra geometrie tessili e memoria di pietra, ho voluto raccontare la sacralità sarda che non svanisce», ha dichiarato l’artista. Un racconto che si dipana con forza visiva e rispetto, portando alla luce un patrimonio spirituale che ancora oggi vive nel paesaggio e nei gesti della comunità.

L’opera è stata realizzata grazie alla collaborazione con il Comune di Esterzili, che ha accolto e sostenuto l’iniziativa con entusiasmo, confermando il proprio impegno nella valorizzazione dell’arte pubblica come strumento di memoria e identità.

Chi visita questo luogo non si trova semplicemente davanti a un murale: si immerge in una narrazione antica, che vibra ancora tra le pietre e le stelle. Un invito a scoprire – o riscoprire – un luogo dove l’arte non è solo bellezza, ma testimonianza viva di ciò che siamo stati e continuiamo a essere.