Golgo protagonista, illustrata a Baunei la sensazionale scoperta archeologica: la fortezza de ‘Su Doladorgiu’
Sabato 10 giugno,nella sala del ristorante ‘Il Golgo’, si è tenuto un convegno organizzato dall’Associazione culturale ‘La Rosa dei Venti’, con sede ad Arbatax, sulle caratteristiche archeologiche dell’Altopiano del Golgo. Presenti il giornalista e scrittore Giacomo Mameli e due esperti
Sabato 10 giugno,nella sala del ristorante ‘Il Golgo’, si è tenuto un convegno organizzato dall’Associazione culturale ‘La Rosa dei Venti’, con sede ad Arbatax, sulle caratteristiche archeologiche dell’Altopiano del Golgo. Presenti il giornalista e scrittore Giacomo Mameli e due esperti e studiosi di archeologia, il comandante Giangiacomo Pisu e il dott. Elio Aste di Nuoro.
Interessanti le esposizioni sui siti archeologici presenti nell’altopiano, risultato di anni di studio e ricerche. Il comandante Pisu, con l’ausilio di slide, si è soffermato su alcuni dettagli concernenti il culto religioso delle popolazioni nuragiche, rituali legati ad ancestrali saperi in campo astronomico, dove tanta importanza si attribuiva alle costellazioni e alla volta celeste. Giangiacomo Pisu ha all’attivo diverse opere che trattano dei popoli del mare, in particolare gli Shardana, guerrieri mercenari, e abilissimi ingegneri navali, che erano temutissimi e rispettati, perché considerati imbattibili. Ricordiamo alcuni titoli: ‘La flotta Shardana’, ‘I porti nuragici e Shardana’, ‘Sa terra de us babays mannus’, S’ard, i danzatori delle stelle’.
Il dott. Aste ha parlato delle sue esperienze di trekker e naturalista nel Golgo, che per anni ha battuto palmo a palmo, con escursioni che lo hanno portato nei luoghi più esclusivi e reconditi dell’altopiano basaltico di Baunei, un entroterra selvaggio, dove non era semplice districarsi senza un’adeguata esperienza. Escursioni in luoghi come Bacu sa Ena e Bacu su Orruargiu, possono mettere a dura prova l’abilità e resistenza di persone veramente esperte e avvezze a farsi largo anche in territori impervi.
Elio Aste non si è mai fermato davanti a nulla, ha studiato l’aspetto archeologico dell’altopiano carsico-basaltico del Golgo, le peculiarità geologiche, botaniche, zoologiche, storiche ed altro ancora. Una raccolta enorme di dati che è poi confluita in una importante pubblicazione: ‘Sardegna selvaggia’. Dedicata interamente al Supramonte di Baunei, un’opera veramente completa e di notevole spessore, la prima e forse unica, fino ad ora, che ha trattato in maniera così profonda di tutti gli aspetti che caratterizzano l’altopiano.
Nel corso del convegno, il dott. Aste, ha parlato di una sua sensazionale scoperta archeologica: la fortezza de ‘Su Doladorgiu’. Nessuno prima di lui aveva dato importante ai resti dell’imponente muro che circonda la fortificazione, la quale, in origine, secondo la sua ricostruzione, era dotata di torri e un nuraghe. Per ragioni strategiche di difesa, era stata edificata in epoca nuragica allo scopo di vigilare su tutta la vallata, dal mare infatti si temevano incursioni di nemici e invasori.
Il dott. Mameli è intervenuto alla fine della serata con acute osservazioni sull’incuria verso il patrimonio archeologico della Sardegna, non di rado alla mercé di persone prive della dovuta competenza. Il giornalista ha appena pubblicato una nuova opera, presentata di recente al salone del libro di Torino, ‘Come figlie, anzi..’
Il pubblico è infine intervenuto con domande rivolte agli esperti.
Il Golgo è conosciuto soprattutto per le attrattive paesaggistiche e naturalistiche, meno per i numerosi siti archeologici, nei quali è impressa la storia di questo splendido territorio. Il convegno aveva l’obiettivo di sensibilizzare la gente sull’importanza di questi siti, sulle scoperte e i ritrovamenti degli studiosi presenti ieri all’incontro, che forse meriterebbero più attenzione e tutela.
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