Piano Regionale delle infrastrutture: a beneficiare della decisione della Giunta di spostare alcuni nuovi interventi all’interno del Patto per la Sardegna saranno anche sette comuni ogliastrini.

I nuovi interventi, per i quali sono stati stanziati 39.695.000 su proposta dell’assessore dei Lavori pubblici Paolo Manichedda, riguardano il completamento e la messa in sicurezza della rete infrastrutturale stradale (viabilità rete secondaria), il ripristino di opere pubbliche danneggiate a seguito di calamità naturali, interventi di mitigazione del rischio idrogeologico, l’ampliamento e messa in sicurezza dei cimiteri, interventi di emergenza idrica, interventi sulle infrastrutture del sistema idrico multisettoriale.

A Urzulei si procederà con il rifacimento di un tratto di strada provinciale grazie a un intervento di 100mila euro, mentre a Tortolì arriveranno 150mila euro per il “ripristino delle strade comunali danneggiate a seguito delle calamità naturali”.

Destinatari di interventi per la “mitigazione del rischio idrogeologico” saranno invece i comuni di Bari Sardo (200mila euro), Elini, Gairo e Loceri, i cui sindaci non nascondono la propria soddisfazione per una iniziativa che non potrà far altro che migliorare la vita dei propri cittadini.

A Loceri si potrà finalmente procedere con la messa in sicurezza del rione Cuccureddu, grazie a un investimento di 200mila euro che permetterà di mettere in sicurezza il costone a rischio frana che incombe su un isolato alla periferia del paese, fonte, per il sindaco Roberto Uda, di grande apprensione. “Siamo molto soddisfatti – spiega il sindaco di Loceri – perché l’assessorato ha mostrato molta sensibilità verso un pericolo che ci preoccupa da tanti anni. Il costone di 70 mt  di lunghezza e 8 metri altezza che incombe sul rione, a causa di una condotta idrica e delle infiltrazioni che scavano la scarpata, ha sempre creato molta apprensione tra i 50 residenti della zona interessata e ha sempre rappresentato uno dei punti più critici nel quadro complesso del dissesto idrogeologico del paese. Possiamo finalmente mettere fine a un problema che ci preoccupa da troppo tempo.”

Non cela la propria soddisfazione per quello che rappresenta un punto di partenza importante per la risoluzione futura di altre criticità, il sindaco di Gairo Franco Piras. Come spiega, infatti, “la sistemazione della statale 198, protagonista nelle scorse settimane di una chiusura a causa del maltempo e causa di un incessante lavoro da parte dei Vigili del fuoco per la rimozione di ostacoli e potenziali pericoli per gli automobilisti, porterà degli enormi benefici e ci permetterà, in futuro, di procedere con un progetto che ci sta molto a cuore e che rappresenta una risorsa importante per il comune di Gairo: la sistemazione e la messa in sicurezza di Gairo Vecchio, ricchezza inestimabile che non ha ancora avuto modo di esprimere al 100 percento il proprio potenziale”.

La stessa cifra, 250mila euro, sarà utilizzata per la mitigazione del rischio idrogeologico nel centro urbano di Elini. Una priorità, grande fronte di preoccupazione per il sindaco Rosalba Deiana “L’area, già compromessa, ha subito un netto peggioramento in seguito agli ultimi eventi climatici. Siamo già intervenuti in passato e adesso avremo l’occasione di procedere con altri preziosi interventi. Siamo molto soddisfatti e contenti che abbiano deciso di dare la precedenza a interventi che diano un po’ di respiro alle imprese.”

A Seui, beneficiario di 250 mila euro, si potrà procedere con gli interventi urgenti di sistemazione di un evento franoso sulla ss 198 Seui-Lanusei 43-800 e altri 70mila euro potranno essere utilizzati per l’ampliamento e la messa in sicurezza del cimitero.

Tertenia è uno dei cuori della cosiddetta Blue Zone sarda, una delle cinque aree al mondo dove si registra la più alta concentrazione di centenari. È in questo contesto che Beatrice Foddis, 27 anni, ha scelto di costruire il proprio progetto imprenditoriale, partendo dall’azienda agricola di famiglia e trasformandola in un esempio di agricoltura al passo con i tempi.

«L’innovazione è fondamentale, ma non deve mai cancellare le nostre tradizioni», spiega Beatrice. Il suo lavoro nasce dal territorio e per il territorio. I pascoli naturali, arricchiti da lentischio, mirto e corbezzolo, conferiscono aromi unici al latte e alla carne, creando una materia prima di altissima qualità. Una parte del latte viene trasformata quotidianamente in formaggio, ancora oggi lavorato con il vecchio pentolone del nonno e con attrezzi in legno, secondo pratiche artigianali che Beatrice ha deciso di preservare pur integrandole con soluzioni innovative capaci di migliorare l’organizzazione del lavoro e ridurre i tempi di produzione.

Per lei, la cultura agropastorale non è solo un’attività economica ma un patrimonio identitario della Sardegna, da tutelare e allo stesso tempo da rendere accessibile anche ai turisti, sempre più interessati a esperienze autentiche legate al cibo e al territorio.

Il prodotto simbolo dell’Azienda Foddis è un caprino ottenuto da capre sarde allevate allo stato semibrado, alimentate esclusivamente al pascolo e lavorate a latte crudo, senza additivi. Un prodotto che sintetizza il modello produttivo dell’azienda: naturale, trasparente e legato all’ambiente.

Questo approccio le ha valso, nel novembre scorso, un importante riconoscimento nazionale: ha vinto l’Oscar Green di Coldiretti nella categoria Agri-Influencer, premio assegnato ai giovani capaci di raccontare e valorizzare il mondo agricolo attraverso i nuovi linguaggi digitali.

Accanto all’attività in azienda, Beatrice è anche delegata dei Giovani Coldiretti Nuoro-Ogliastra. Un ruolo che le ha permesso di entrare in contatto con altri giovani imprenditori agricoli del territorio, molti dei quali portano avanti attività tramandate da generazioni, puntando sulla qualità e sull’innovazione. Non a caso, la provincia di Nuoro-Ogliastra è oggi la prima in Italia per numero di giovani occupati nel settore agricolo.

La sostenibilità è uno dei pilastri della sua visione. Il pascolo brado, spiega, crea un equilibrio naturale tra animali e ambiente: i sentieri sono calpestati solo dal bestiame, il pascolo nutre gli animali e gli animali contribuiscono alla cura del territorio. Un modello che riflette una concezione dell’agricoltura come sistema vivo e interdipendente.

Le sue giornate non seguono orari fissi. Inizia presto e non sa mai quando finirà. «Odio la monotonia», racconta. Il lavoro è intenso, ma è anche una scelta di vita: «Ho trasformato la mia passione in lavoro e ho la possibilità di decidere il mio percorso».

Per il futuro, Beatrice Foddis guarda a un progetto preciso: la realizzazione di un piccolo caseificio, pensato per completare la filiera e dare ulteriore valore alla produzione aziendale. Un passo che rappresenta non un allontanamento, ma un ulteriore investimento in quel territorio che ha scelto di non lasciare e che continua a raccontare, ogni giorno, attraverso il suo lavoro.

Beatrice Foddis

Beatrice Foddis

Beatrice Foddis

Beatrice Foddis

.