Tortolì, possibili disservizi nell’erogazione dell’acqua mercoledì 26 ottobre nei quartieri di Porto Frailis, San Gemiliano, Is Cogottis e Arbatax per consentire il collegamento di nuove condotte idriche.

Il Comune informa che per consentire l’esecuzione dei lavori di Abbanoa per il collegamento di nuove condotte a servizio delle case popolari in costruzione, mercoledì 26 ottobre, sarà interrotta l’alimentazione idrica del serbatoio di Bellavista; si potrebbero dunque verificare disservizi ad Arbatax e nei quartieri di Porto Frailis, San Gemiliano, Is Cogottis, Zinnias.

Abbanoa informa, inoltre, che nel momento di ripristino “si potrebbe verificare un intorbidimento dell’acqua erogata e assicura che verranno presi tutti i provvedimenti atti a limitare il più possibile il problema ed ottenere la normalizzazione della situazione entro il più breve tempo possibile”

Odorosa e sgradevole al tempo stesso, affascinante durante la fioritura e sorprendentemente resistente: è la Ruta d’Aleppo, nota nell’isola con i nomi sardi di Arruda, Orruda, Ruda, Alba di ruda, Kurma o Kuruma. Una pianta che incarna contrasti forti, tipica della macchia mediterranea e ormai comune in tutta la Sardegna, dall’Asinara ai campi incolti e ai bordi stradali.

Monte Barlao (Gonnesa) – foto A. Saba

La Ruta d’Aleppo è un vero concentrato di chimica naturale. I suoi oli essenziali, potenti e complessi, la rendono tossica se ingerita in alte dosi e capace di provocare reazioni fotoallergiche sulla pelle esposta al sole. Nonostante ciò, la pianta ha una storia antica: un tempo considerata quasi una panacea per tutti i mali, oggi è rispettata e temuta per le sue proprietà farmacologiche e irritanti.

Dal punto di vista botanico, l’Arruda ha una base legnosa irregolare e grigia, mentre il suo sviluppo erbaceo determina l’altezza e il portamento. Generalmente cresce fino a poche decine di centimetri, ma in condizioni ottimali può superare il metro, formando cespugli fitti e caratteristici.

Foto Forestas

La Ruta d’Aleppo si adatta facilmente a terreni aridi e a climi caldi, rendendola una presenza dominante e facilmente riconoscibile nei paesaggi mediterranei. La sua combinazione di bellezza floreale, resistenza e pericolosità la rende un simbolo della Sardegna più autentica: una natura capace di affascinare e di sorprendere, ma sempre da osservare con rispetto.