Giallo su una presunta lettera di Ragnedda inviata dal carcere di Bancali. Si parlerebbe di “legittima difesa”
Una presunta lettera attribuita a Emanuele Ragnedda, detenuto dal 24 settembre a Bancali per l’omicidio di Cinzia Pinna, 33enne di Castelsardo, ha acceso un nuovo mistero sul caso
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Una presunta lettera attribuita a Emanuele Ragnedda, detenuto dal 24 settembre a Bancali per l’omicidio di Cinzia Pinna, 33enne di Castelsardo, ha acceso un nuovo mistero sul caso. Nel testo, secondo quanto riportato da ANSA, si parlerebbe di una generica “legittima difesa”. Non è chiaro se la missiva sia autentica o un fake, e né legale né famiglia di Ragnedda ne hanno confermato la provenienza.
Ragnedda aveva confessato l’omicidio ai Carabinieri di Palau, ma aveva chiamato in causa Luca Franciosi e la compagna Rosa Maria Elvo per l’occultamento del cadavere e la sparizione degli effetti personali della vittima. Entrambi si dichiarano estranei ai fatti contestati e sono già stati sentiti dagli inquirenti.
Il giallo resta aperto: autentica o artefatta, la lettera alimenta dubbi sul caso che tiene sotto choc la Gallura.
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