Alla scoperta del Selvaggio Blu, il trekking più spettacolare d’Europa lungo la costa e l’entroterra di Baunei

Non è un semplice percorso, ma l'incarnazione dell'avventura estrema: il Selvaggio Blu si è guadagnato a pieno titolo la fama di trekking più famoso e spettacolare d’Italia e d’Europa. Andiamo a scoprirlo.
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Alla scoperta del Selvaggio Blu, il trekking più spettacolare d’Europa lungo la costa e l’entroterra di Baunei.
Non è un semplice percorso, ma l’incarnazione dell’avventura estrema: il Selvaggio Blu si è guadagnato a pieno titolo la fama di trekking più famoso e spettacolare d’Italia e d’Europa. Andiamo a scoprirlo.
Si tratta in effetti di uno degli itinerari più difficili e suggestivi del panorama escursionistico italiano ed europeo, un’esperienza unica nel suo genere che si snoda contemporaneamente tra mare e montagna in uno dei territori più incontaminati del Mediterraneo. Questo cammino non è una passeggiata, ma una vera e propria sfida che richiede preparazione e rispetto per la natura sarda.
L’idea che sta alla base di questo inimitabile trekking risale agli anni Ottanta e si deve all’intuizione di due alpinisti, Mario Verin e Peppino Cicalò. I due, venuti “dal Continente”, come si dice ancora in Sardegna, sebbene Cicalò sia in realtà di origine sarda, hanno avuto il merito di intuire il potenziale di questa costa aspra. Incoraggiati dall’amministrazione comunale del tempo, gli alpinisti esplorarono palmo a palmo il tratto di costa baunese tra Pedra Longa e Cala Luna, osservati con un misto di stupore e sospetto dai pastori del Supramonte, alla ricerca di sentieri nascosti e passaggi dimenticati.

Il Selvaggio Blu
In due successive stagioni “esplorative”, la prima nel maggio 1987, la seconda l’anno successivo, l’intuizione di creare un percorso “speciale” unendo i sentieri dei pastori e le mulattiere dei carbonai portò alla nascita di un accattivante itinerario costiero. I due Verin e Cicalò, intuendo le potenzialità di simili percorsi, pubblicarono nel 1989 una brochure, intitolata “Baunei Sentieri”, riconosciuta come “la madre di tutte le guide escursioniste del territorio di Baunei”. Fin da subito, fu specificato che l’itinerario, da loro battezzato “Selvaggio Blu”, “è adatto esclusivamente ad esperti escursionisti ben allenati, con buone capacità di orientamento ed una consolidata capacità arrampicatoria”.
Il percorso originale si articola in cinque giorni di cammino lungo i sentieri invisibili dei pastori e le scale di tronchi a strapiombo sul mare, attraversando falesie, rocce spettacolari, antichi ovili, boschi di lecci secolari, macchia mediterranea, spiagge bianche e cale incontaminate. Si tratta di un sentiero emozionante e faticoso che, perdendosi nello spazio e nel tempo, pone l’escursionista davanti alla durezza della vita dei pastori e dei carbonai che da sempre lo hanno attraversato per necessità.

Ferrata sopra Cala Goloritzè
È un’avventura impegnativa e affascinante lungo un percorso di 50 chilometri fatto di sentieri impervi dal fondo sconnesso, traversi su roccia, arrampicate e calate in corda, immersi nei colori di una natura mozzafiato: il grigio del calcare, il verde della macchia mediterranea, il profondo blu del mare, il bianco delle spiagge. Il percorso base “Pedra Longa – Cala Luna” è solitamente diviso in cinque o sei tappe, in base alle esigenze, e alle competenze, dei partecipanti. Ogni singola tappa prevede dalle 5 alle 7 ore di cammino. I passaggi spettacolari, a volte a centinaia di metri a strapiombo sul mare, non si contano.
L’avventura è autentica e richiede meticolosa pianificazione. Nei punti più difficoltosi da superare risultano ancora oggi preziosi e insostituibili gli antichi “scalones”, ovvero le passerelle in ginepro costruite dai pastori più abili ed esperti. Calate in corda lungo pareti a strapiombo sul mare e bivacchi notturni in antichi ovili, contribuiscono a rendere incantevole e avvincente questo impareggiabile trekking. Le notti vengono trascorse sotto il cielo stellato, nei bivacchi posti poco sopra le cale, in ottemperanza all’ordinanza del Comune di Baunei che vieta i bivacchi in spiaggia.

Il Selvaggio Blu
La chiave di sopravvivenza è l’organizzazione: durante il percorso non ci sono punti di ristoro o rifugi per cui ci si deve sistemare con il materassino e sacco a pelo a cielo aperto ed è necessario organizzare in anticipo i rifornimenti di acqua e cibo (da mare o terra a seconda delle tappe, del meteo e di dove si sceglie di passare la notte). L’idea lanciata dai due alpinisti è stata successivamente valorizzata dalle esperte guide locali, che da anni offrono la possibilità di affrontare il “Selvaggio Blu” a tutti coloro che vogliono provare l’emozione di vivere per sei giorni a stretto contatto con la natura incontaminata. Un’esperienza per i pochi che osano, e che tornano a casa con il ricordo del trekking più spettacolare d’Europa.

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