Si è svolta nei giorni scorsi una visita di grande rilievo nel piccolo centro ogliastrino di Osini, che ha accolto una delegazione giapponese guidata dal Clinical Professor Kazuo Muta, docente presso la Kyushu University School of Medicine e la Fukuoka University Faculty of Medicine. La comitiva, composta da medici e ricercatori, è giunta in Sardegna per approfondire gli studi sulla longevità eccezionale che caratterizza il territorio, in particolare il fenomeno dei centenari osinesi.

La visita si inserisce in un più ampio tour scientifico in Sardegna, reso possibile anche grazie alla presenza della guida turistica Sawako Kato, che ha svolto un ruolo fondamentale come interprete e mediatrice culturale.

Durante il soggiorno, l’équipe nipponica ha avuto l’opportunità di incontrare alcuni dei centenari del paese – Assunta, Battistina, Cesare e Mario – che hanno gentilmente condiviso le proprie esperienze di vita, offrendo preziosi spunti su alimentazione, abitudini quotidiane e relazioni sociali, elementi considerati chiave per comprendere il segreto della longevità.

Si chiama Baratz, si trova tra Alghero e Sassari, ed è l’unico lago non artificiale dell’isola. Un piccolo gioiello nascosto tra dune altissime, pini e macchia mediterranea, a due passi dalla spiaggia di Porto Ferro. Le sue acque, leggermente salmastre, non hanno emissari: il lago è chiuso in sé, come se volesse proteggere i suoi segreti.

Tra canne, orchidee selvatiche e voli di falchi e martin pescatori, il lago custodisce anche un lato oscuro: durante la Seconda Guerra Mondiale vi furono gettate decine di bombe tedesche, poi riaffiorate negli anni ’90. Ma il vero mistero è leggendario: si dice che sotto le sue acque dorma una città scomparsa, Barax, punita da Dio per l’arroganza dei suoi abitanti. Nelle notti di luna piena, pare si sentano ancora le campane suonare dal fondo…

Baratz è natura, storia e leggenda. Un lago solo, mille storie.