Che fine ha fatto la celebre Ape rossa di Giorgio Pusceddu? A rispondere è il figlioccio dell’uomo, Andre Nelles, in un post pubblicato sul gruppo Facebook I Love Tortolì, che ha commosso amici e conoscenti dell’indimenticato personaggio ogliastrino. Dopo la scomparsa di Giorgio, figura molto conosciuta e amata, in molti si sono chiesti che ne fosse stato del suo iconico mezzo. Oggi arriva la risposta: l’Ape rossa si trova in Germania, dove continuerà a vivere come simbolo di un legame profondo.

Foto dal gruppo I Love Tortolì

“Durante le vacanze dell’estate scorsa in Sardegna – racconta il figlioccio – parlando con lui in un bar, gli dissi con leggerezza che mi sarebbe piaciuto avere la sua ‘Ferrari’ tra cent’anni”. Una battuta affettuosa, che si è presto trasformata in una promessa. “Quel giorno me lo promise. Nessuno avrebbe immaginato che quei ‘cent’anni’ si sarebbero ridotti a quattro mesi”.

Due mesi dopo la scomparsa di Giorgio, l’Ape è stata trasferita in Germania. Ora è lì, sotto la custodia del figlioccio, che ha voluto rendere pubblico questo gesto per onorare la memoria del suo padrino. “Qui onorerò la sua memoria e mi prenderò sempre cura di lei”, scrive. “Grazie di cuore. Eri e sei il miglior diddino del mondo”.

Ieri sera il corso di Tortolì si è animato con la quarta edizione di #nonbengiaschenzeculurgionis. 

In tanti hanno voluto onorare la festa di Sant’Anna, protettrice delle puerpere, condividendo insieme questa specialità preparata con cura e passione. La magica atmosfera del Corso Umberto ha conquistato anche molti turisti, incuriositi e felici di prendere parte a una serata all’insegna dell’amicizia e del buon cibo.

La tradizione tortoliese vuole che i culurgionis venissero preparati all’alba e consumati in famiglie allargate, specialmente nei pressi del lido di Orrì. Da questa memoria nasce il format #nonbengiaschenzeculurgionis (“non venire senza culurgionis”), ideato da Francesca Melis del Centro di Aggregazione Sociale di Tortolì, con la collaborazione della Nuova PRO LOCO Tortolì Arbatax.

Ieri sera, in Corso Umberto è stata quindi allestita un’enorme tavolata per una cena condivisa, dove ognuno ha portato i propri culurgionis già conditi, insieme a sedie e posate, creando un momento di festa e di incontro che ha celebrato le radici culturali e la voglia di stare insieme.

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