In Sardegna c’è una bellissima fonte sacra nuragica nascosta tra la vegetazione: dove la si può visitare?
Questa antica fonte nuragica, scoperta di recente, rappresenta una preziosa testimonianza della civiltà nuragica e del suo profondo legame con le acque sacre. Dove si trova? La conoscete?
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Nel cuore del Goceano, a circa sette chilometri dal centro abitato di Illorai, sorge un sito di straordinaria rilevanza archeologica e culturale: la Fonte Sacra di Santa Maria. Questa antica fonte nuragica, scoperta di recente, rappresenta una preziosa testimonianza della civiltà nuragica e del suo profondo legame con le acque sacre. Tuttavia, oggi il sito versa in uno stato di abbandono che ne compromette sia la conservazione sia la possibilità di essere adeguatamente fruito.
Situata nella località di Santa Maria, non lontano dal villaggio di Iscretti, la fonte è un chiaro esempio di come i nuragici impiegassero le risorse naturali per pratiche rituali e religiose. Nonostante il suo indubbio valore storico e spirituale, il monumento è stato lasciato all’incuria: l’architrave è crollato, bloccando l’accesso, mentre la vegetazione spontanea — rovi e piante infestanti — sta progressivamente inghiottendo l’area, nascondendo alla vista la bellezza e il significato di questo luogo sacro.
La Fonte Sacra di Santa Maria è una delle numerose eredità della civiltà nuragica che rischiano di cadere nell’oblio, vittime della mancanza di tutela e manutenzione. La sua attuale condizione di degrado rappresenta un campanello d’allarme e sottolinea l’urgenza di interventi mirati al recupero e alla valorizzazione. Questo sito, che costituisce una parte essenziale del patrimonio storico di Illorai e del territorio del Goceano, merita attenzione, tutela e un adeguato piano di fruizione, che lo restituisca alla comunità e lo apra anche ai visitatori e agli studiosi.
Oggi la Fonte Santa Maria è una gemma dimenticata, ma ha il potenziale per trasformarsi in un simbolo identitario per la popolazione locale e in una meta significativa per chi desidera esplorare la ricchezza archeologica della Sardegna. È necessario agire con determinazione: il recupero e la conservazione di luoghi come questo sono una responsabilità collettiva. Solo così potremo garantire che il nostro passato non venga cancellato e che i tesori della nostra storia possano essere conosciuti e valorizzati anche dalle generazioni future.

PH Denise Diana
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(VIDEO) “C’è una Luce”: Manuela Mameli guida le voci di Triei in un emozionante progetto natalizio

Un mosaico di voci diverse che si intrecciano in un unico messaggio: quello di un Natale che non è solo festa, ma speranza, rinascita e fiducia nel futuro. Il progetto è stato realizzato grazie al coordinamento di Manuela Mameli e al sostegno dell’Associazione Le Ginestre
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Nel silenzio luminoso dell’inverno ogliastrino, tra novembre e dicembre, a Triei ha preso forma un progetto capace di unire musica, comunità e speranza. “C’è una Luce” è un brano natalizio, un racconto corale fatto di voci giovani, impegno artistico e passione educativa.
Il video nasce da un’idea di Manuela Mameli e dell’Associazione Musicale Le Ginestre guidata dalla presidente Simona Mereu, da anni punto di riferimento per la formazione vocale e musicale sul territorio. Protagonisti assoluti sono gli allievi del corso di canto moderno di Triei, un laboratorio creativo che mette al centro i ragazzi, il loro talento e la loro crescita artistica.
Le registrazioni audio sono state realizzate proprio a Triei, in un clima di intensa partecipazione e collaborazione. Il mastering, affidato a Matteo Marini del Gaya Blue Studio, ha dato al brano un respiro professionale, esaltando l’emozione e la delicatezza delle voci. La produzione musicale porta la firma di Manuela Mameli, Alessio Zucca e Andrea Dall’Olio, un trio che ha saputo guidare il progetto con sensibilità artistica e rigore tecnico.
Anche il video è parte integrante del messaggio: le riprese e il montaggio, curati da Daniele Lai, restituiscono un’atmosfera intima e autentica, in cui ogni volto, ogni sguardo e ogni voce contribuiscono a costruire un racconto di luce condivisa.
A interpretare il brano, in ordine di esecuzione, sono stati: Mario Pischedda, Lidia Mereu, Mirko Mereu, Luisella Mulas, Enea Monni, Greca Moro, Rachele Fanni, Deborah Sodde, Cecilia Tangianu, Eleonora Incollu, Emma Tegas, Enrico Deiana, Ilenia Concas, Veronica Lisai, Simona Mereu, Rosanna Barrili, Nicolò Pischedda, Manuela Mameli e Viola Caredda.
Un mosaico di voci diverse che si intrecciano in un unico messaggio: quello di un Natale che non è solo festa, ma speranza, rinascita e fiducia nel futuro.
Il progetto è stato realizzato grazie al coordinamento di Manuela Mameli e al sostegno dell’Associazione Le Ginestre, in collaborazione con il Comune di Triei, a dimostrazione di quanto la sinergia tra istituzioni, associazioni e formazione artistica possa generare bellezza e valore per la comunità.
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