Un Comune al giorno, paesi di Sardegna: Ilbono.
Oggi facciamo tappa a Ilbono, un piccolo ma prezioso centro ogliastrino, situato nel cuore della Sardegna centro-orientale, incastonato tra le dolci colline di questa terra antica e generosa. Ilbono è celebre per le sue eccellenti produzioni agricole, che spaziano dai cereali ai legumi, dai frutteti ai vigneti, fino agli uliveti rigogliosi che, insieme alle acque limpide dei ruscelli che solcano le sue fertili colline, disegnano un paesaggio agricolo tra i più suggestivi dell’isola. Ma non solo: Ilbono è anche un luogo profondamente legato alle proprie tradizioni e custode di una miriade di testimonianze dell’Antichità che raccontano millenni di storia umana.
Il paese si adagia armoniosamente a quota 400 metri d’altitudine, sulle pendici meridionali del massiccio del Gennargentu, immerso in uno scenario ondulato dove spiccano le spettacolari rocce porfiriche del monte Tarè. Conta poco più di duemila abitanti ed è un punto di riferimento importante lungo la cosiddetta “strada della longevità”, che unisce Lanusei a Tortolì. Dal 2005, Ilbono è fregiato del titolo di Città dell’Olio, e a marzo celebra con orgoglio la sagra dell’olio e delle olive, un appuntamento imperdibile per chi vuole scoprire i profumi e i sapori autentici della sua terra. Accanto all’agricoltura, anche l’artigianato artistico rappresenta uno dei pilastri dell’economia locale, testimoniando la maestria e la creatività degli artigiani ilbonesi.
Il cuore pulsante del paese è Funtana de Idda, la piazza principale, dove convergono le strette e tortuose vie del centro storico. Proprio qui si erge la parrocchiale di San Giovanni Battista, costruita nel Seicento sopra le fondamenta di un edificio più antico, forse di epoca romanica. Non lontano si trova la chiesa di San Cristoforo, eretta tra il XVII e il XVIII secolo e protagonista di solenni celebrazioni a fine settembre. Nelle campagne circostanti spiccano le piccole chiese di San Rocco e San Pietro, luoghi sacri che hanno restituito significativi reperti di epoca romana. La devozione del paese trova massima espressione nella festa più sentita, quella della Madonna delle Grazie, celebrata con grande partecipazione a inizio luglio. Secondo un’antica leggenda, una cassa contenente il simulacro della Madonna approdò miracolosamente sulla splendida spiaggia di Cea, per poi essere trasportata in processione fino al paese. Molto partecipati anche i riti della Settimana Santa, durante i quali le donne di Ilbono indossano con orgoglio l’abito tradizionale, espressione vivissima della cultura locale.
Il toponimo Ilbono deriverebbe da “silvone” o “sirbone”, termine che significa “cinghiale”, un chiaro richiamo alla grande presenza di questi animali nel territorio durante l’antichità. Ma la storia di Ilbono affonda radici ancora più profonde: il territorio è stato infatti abitato fin dal Neolitico, alla fine del IV millennio a.C. Numerose domus de Janas, splendidamente conservate, raccontano questa storia antica in varie località, come Tèxere, dove sono stati rinvenuti anche sette menhir, e soprattutto nel magnifico parco archeologico di Scerì. Qui si trovano due sepolture ipogeiche scavate direttamente nei massi granitici, di tipologia monocellulare, e un imponente complesso nuragico perfettamente integrato nel contesto naturale, in posizione strategica. Su un alto torrione di granito si erge un nuraghe complesso, costruito con blocchi di granito e costituito da una torre principale di pianta circolare, che sfiora i cinque metri d’altezza, e da un corpo aggiunto lungo ben 48 metri e largo 36, protetto più in basso da un antemurale. Sul versante meno scosceso del sito si estende un villaggio nuragico, le cui capanne hanno restituito reperti risalenti al Bronzo medio e recente, tra il XV e il XII secolo a.C.

Domus de janas
L’intero territorio ilbonese è letteralmente costellato di resti nuragici, al punto da essere considerato una delle aree dell’Ogliastra con la più alta densità di nuraghi. Una decina di questi monumenti sono monotorri con cortine e imponenti muraglie megalitiche. Alcuni nuraghi, come Teddizzò e Mont’e Forru, presentano più torri e testimoniano la presenza di antichi villaggi. In alcune aree sono state rinvenute anche tombe di Giganti, come nel sito di Pèrda Carcina, dove se ne contano ben due.

Nuraghe a Ilbono
Non mancano neppure i segni della romanizzazione: in località Piranserì si trovano resti di un abitato, una necropoli e tracce di un’antica strada, mentre ad Alinusolu emergono le vestigia di un altro insediamento. A suggello dell’importanza strategica di Ilbono nei secoli passati, sono stati ritrovati due preziosi diplomi militari: uno datato tra il 79 e l’81 d.C., rilasciato dall’imperatore Domiziano, e l’altro risalente al 127 d.C., concesso dall’imperatore Traiano.
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