Una bellissima villa (oggi abbandonata) con affreschi, caminetti, soffitti a volta: in quale comune sardo ci troviamo?

Con una superficie di 340 metri quadri distribuiti su tre livelli, la villa vantava affreschi, pavimenti e caminetti di pregio, soffitti a volta, una fontana interna, oltre a cantine e stalle che completavano la sua eleganza. Ma dove si può ammirare questo gioiello abbandonato?
Situata a pochi passi dal ponte Rosello, questa dimora venne edificata nella seconda metà dell’Ottocento. L’attuale costruzione è attribuita alla famiglia Pusino, e a incorniciarla con grazia vi è ancora un frutteto di straordinaria bellezza.
Con una superficie di 340 metri quadri distribuiti su tre livelli, la villa vantava affreschi, pavimenti e caminetti di pregio, soffitti a volta, una fontana interna, oltre a cantine e stalle che completavano la sua eleganza.
Nel 2004, l’amministrazione comunale prese in considerazione l’acquisto dell’edificio, con l’idea di trasformarlo in un museo, restituendo così dignità e visibilità a una parte della città che avrebbe potuto rappresentare un patrimonio culturale prezioso.
Quel progetto, però, non vide mai la luce. Oggi, ciò che un tempo era considerato un piccolo gioiello architettonico è ridotto a emblema del degrado e dell’abbandono.
Come spiegano gli amici di www.sardegnabbandonata.it (che come sempre ringraziamo per la condivisione di queste preziose informazioni), la villa è stata per anni bersaglio di ladri — ben dodici furti in dodici anni — e si trova in una posizione tristemente nota per i suicidi che continuano a verificarsi dal vicino ponte Rosello. Oggi l’edificio è murato, sigillato insieme ai suoi ricordi, escluso forse per sempre dal vivere cittadino. Attorno, un tappeto di siringhe minaccia i pochi coraggiosi che si spingono lungo le vecchie scalinate di via Palmaera, realizzate con fatica, a suo tempo, anche grazie al contributo dei suoi stessi proprietari.

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