In un paese sardo si coltiva una lenticchia nera unica nel suo genere: dove ci troviamo?

Un tempo cresciuta tra le vigne, era un alimento povero usato come merce di scambio. Oggi, come allora, è coltivata solo in un comune sardo: sapete quale?
La lenticchia di Calasetta si distingue per la cottura rapida e uniforme, il sapore rustico con note vegetali e una leggera fibrosità al palato. La pianta può superare il metro e mezzo d’altezza, con baccelli di 3-5 cm contenenti 3-4 semi scuri e striati.
La semina avviene tra novembre e febbraio; la fioritura varia da marzo a maggio a seconda del periodo di semina. La raccolta avviene estirpando le piante, essiccate al sole e poi battute con un bastone (su mallu) per estrarre i semi. Seguono la ventilazione e la cernita, effettuate manualmente con rastrelli e setacci.
Tradizionalmente conservata in sacchetti di tela (trasena), oggi la lenticchia viene custodita in contenitori ermetici, in ambienti asciutti e bui.
Di probabile origine nordafricana, la sua coltivazione fu introdotta a Calasetta nel Settecento dai coloni liguri provenienti da Tabarka, Tunisia. Un tempo cresciuta tra le vigne, era un alimento povero usato come merce di scambio. Oggi, come allora, è coltivata solo nelle campagne di Calasetta.
Rientra nei PAT, prodotti tipici la cui lavorazione segue regole tradizionali tramandate da almeno 25 anni.

© RIPRODUZIONE RISERVATA