Tra radici e nuovi Inizi: storie di donne migranti in Sardegna ieri al San Francesco di Tortolì

Il docu-film "Dall'Est con amore", diretto da Karim Galici, ha raccontato le esperienze di queste donne che, pur provenendo da contesti diversi, condividono un legame profondo con la Sardegna. Il racconto delle loro scelte di vita è un atto di coraggio e determinazione, ma anche una testimonianza di speranza. In Sardegna, queste donne hanno trovato non solo un nuovo inizio, ma anche un luogo dove poter crescere, lavorare, amare e costruire radici durature.
La serata di ieri al Teatro “San Francesco” di Tortolì ha ospitato un evento straordinario che ha messo al centro un tema tanto attuale quanto cruciale: l’integrazione, la migrazione e il valore delle nuove radici. L’occasione è stata la proiezione del docu-film “Dall’Est con amore”, un racconto intimo e universale delle esperienze di quattro donne di diverse generazioni e nazionalità, che hanno scelto la Sardegna come casa. Un viaggio nel cuore delle loro storie, che si intrecciano con il desiderio di costruire una vita migliore, lontano dalle loro terre d’origine, ma radicandosi profondamente in questa terra accogliente.
Il progetto, intitolato “Video racconti per il Sociale e l’Inclusione”, ha trovato ospitalità grazie alla collaborazione con il Comune di Tortolì, l’assessora alla Cultura Rita Cocco, e l’associazione Cittadini nel mondo in Ogliastra, rappresentata dalla sua presidente, Natallia Matusevich. La serata non è stata solo una proiezione cinematografica, ma anche un’importante occasione di riflessione e discussione sull’integrazione sociale, sull’accoglienza e sulla costruzione di un futuro comune.
Il docu-film “Dall’Est con amore”, diretto da Karim Galici, ha raccontato le esperienze di queste donne che, pur provenendo da contesti diversi, condividono un legame profondo con la Sardegna. Il racconto delle loro scelte di vita è un atto di coraggio e determinazione, ma anche una testimonianza di speranza. In Sardegna, queste donne hanno trovato non solo un nuovo inizio, ma anche un luogo dove poter crescere, lavorare, amare e costruire radici durature.
Un ringraziamento speciale è stato rivolto al Comune di Tortolì e all’assessora Rita Cocco per aver reso possibile l’evento, offrendo un’accoglienza calorosa e mettendo a disposizione una delle strutture più prestigiose della città. Il supporto informativo e organizzativo del professor Lombardo è stato fondamentale per il buon esito della serata, e la professoressa Franca Loddo ha dato un prezioso contributo alla discussione sui temi dell’integrazione e della formazione degli emigranti. La sua riflessione ha sottolineato un punto fondamentale: l’integrazione non è solo un traguardo personale, ma un arricchimento reciproco per tutta la comunità. In questa ottica, l’incontro con gli studenti provenienti da diverse nazionalità è stato particolarmente significativo. La professoressa ha invitato i ragazzi a condividere le loro storie di emigrazione e integrazione, trasformando la serata in un momento di scambio di esperienze e di crescita comune.
La serata ha visto anche un intervento toccante della professoressa Lucia Pinna, che ha raccontato la sua esperienza diretta di lavoro con i migranti in Sardegna. Una delle storie più emozionanti è stata quella di come ha adottato un ragazzo guineano, regalandogli una nuova famiglia e un senso di casa. Il racconto di Lucia Pinna ha commosso il pubblico, mostrando concretamente come l’amore e l’accoglienza possano trasformare la vita di una persona e costruire ponti tra culture diverse.
Il dibattito si è concluso con un intervento in diretta di Giuseppe Carboni, presidente dell’associazione Cittadini nel mondo, che ha ribadito l’importanza del cinema come strumento per raccontare storie vere, diffondere consapevolezza e promuovere una società più inclusiva. Carboni ha anche ricordato come l’Ogliastra, terra di accoglienza, stia sempre più diventando una comunità multietnica e multiculturale, pronta ad abbracciare le diversità e a costruire insieme un futuro condiviso.
Questa serata al Teatro “San Francesco” è stata un vero e proprio inno alla speranza, un’occasione per celebrare la forza delle storie individuali e collettive di chi ha scelto la Sardegna come nuova casa. Con i suoi racconti, il docu-film ha non solo messo in luce il percorso delle donne migranti, ma ha anche offerto uno spunto per riflettere sulla società che stiamo costruendo: una società che, pur nella diversità, può essere più forte, più accogliente e più inclusiva. Un incontro emozionante, che ha lasciato nel cuore dei presenti un segno indelebile di umanità e di speranza per un mondo migliore.
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