Lo sapevate? Chi è lo Scultone e perché attorno a questa creatura mitologica, proprio a Baunei, sono nate leggende inquietanti e affascinanti?

Nel cuore della Sardegna, le antiche tradizioni orali tramandano racconti su una creatura spaventosa, un essere leggendario dall'aspetto rettiliforme, simile a un drago, il cui nome ancora oggi incute timore: lo Scultone. Questo essere terrificante, si dice, dimorava sull'altopiano del Golgo, sovrastante l'abitato di Baunei, e la sua presenza era una condanna per chiunque osasse attraversare il suo territorio.
Lo sapevate? Chi è lo Scultone e perché attorno a questa creatura mitologica, proprio a Baunei, sono nate leggende inquietanti e affascinanti?
Nel cuore della Sardegna, le antiche tradizioni orali tramandano racconti su una creatura spaventosa, un essere leggendario dall’aspetto rettiliforme, simile a un drago, il cui nome ancora oggi incute timore: lo Scultone. Questo essere terrificante, si dice, dimorava sull’altopiano del Golgo, sovrastante l’abitato di Baunei, e la sua presenza era una condanna per chiunque osasse attraversare il suo territorio.
Il solo sguardo dello Scultone era mortale: uomini e animali cadevano stecchiti non appena i loro occhi si incrociavano con quelli del mostro. Si racconta che l’unico modo per placare la sua furia fosse un tributo spaventoso: il sacrificio di giovani vergini, un prezzo altissimo che gli abitanti di Baunei erano costretti a pagare per tentare di vivere in pace.
Ma un giorno, durante il suo cammino di evangelizzazione, giunse a Baunei San Pietro. Il Santo ascoltò con sgomento i racconti disperati degli abitanti e, spinto da un sentimento di compassione e giustizia, decise di affrontare il mostro per porre fine a quell’incubo. Salì dunque sull’altopiano del Golgo, dove lo Scultone regnava incontrastato, e si fece avanti senza paura. Sentendo l’arrivo di un intruso, la belva uscì dalla sua tana con gli occhi colmi di odio, pronta a scagliare il suo sguardo letale contro il nuovo sfidante. Ma San Pietro, dotato di saggezza e astuzia, non lo guardò direttamente: invece, impugnò un piccolo specchio e lo rivolse verso la creatura. Lo Scultone, vedendo riflesso il proprio sguardo, rimase stordito e paralizzato dal suo stesso potere. Fu allora che il Santo ne approfittò per afferrarlo per la coda e sbatterlo violentemente a terra. Con ogni colpo, il suolo iniziò a cedere, fino a quando si aprì una spaventosa voragine, profonda e oscura: un abisso senza fondo che avrebbe inghiottito per sempre il mostro. Quel luogo esiste ancora oggi e viene chiamato “Su Sterru”, una delle cavità naturali più profonde d’Europa.
Per celebrare la liberazione dalla terribile minaccia, gli abitanti di Baunei vollero onorare San Pietro edificando in suo nome una splendida chiesa campestre sull’altopiano. Da allora, ogni anno, nell’ultima domenica di giugno, la comunità si riunisce in questo luogo sacro per commemorare il miracolo e rendere omaggio al Santo che li salvò dallo Scultone.
Questa affascinante leggenda ha varcato i confini della tradizione orale e ha raggiunto anche il mondo della letteratura e del fumetto. Il celebre “detective dell’impossibile” Martin Mystère, protagonista dell’omonima serie a fumetti, si è trovato ad affrontare il mito dello Scultone nell’albo n. 34, intitolato Il mistero del nuraghe. Nel racconto, l’investigatore esplora la voragine di Su Sterru, immergendosi nei misteri che ancora avvolgono questa leggenda sarda e affrontando a sua volta la terrificante creatura.
Un mito che continua a vivere nel tempo, tra storia, religione e fantasia, custodito dalle rocce millenarie dell’altopiano del Golgo e tramandato di generazione in generazione dagli abitanti di Baunei.

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