Meraviglie di Sardegna: il parco archeologico incantato del Bosco di Seleni.
Nel cuore dell’Ogliastra, tra le vette granitiche e la natura incontaminata della Sardegna centro-orientale, si nasconde un tesoro di inestimabile valore storico e paesaggistico: il parco archeologico del Bosco di Seleni, un luogo magico dove il tempo sembra essersi fermato.

Il parco archeologico del bosco di Seleni
A mille metri d’altitudine, su un pianoro avvolto dalla frescura di maestosi lecci, castagni, roveri e pioppi, si erge un antico complesso nuragico, testimonianza millenaria della straordinaria civiltà che ha popolato l’isola nel Bronzo medio e finale. Situato a soli sei chilometri dal pittoresco borgo di Lanusei, questo sito archeologico si inserisce in un contesto paesaggistico mozzafiato, perfetto da esplorare a piedi o in bicicletta lungo sentieri immersi nella macchia mediterranea.
Il cuore del sito: il nuraghe Gennacili e il villaggio perduto

Il nuraghe
Il protagonista di questa meraviglia è il nuraghe Gennacili, una fortificazione costruita su un affioramento roccioso, il cui basamento ancora oggi si fonde con la pietra naturale, a tratti sostituendo la muratura originale. Attorno ad esso si sviluppava un villaggio nuragico di circa 200 capanne, protetto da imponenti mura difensive e impreziosito da due fonti sacre, segno dell’importanza del culto dell’acqua per questa antica popolazione.

Seleni
Ma ciò che rende questo luogo ancora più suggestivo sono le due Tombe dei Giganti, monumentali sepolture che svelano i misteri dei riti nuragici e il legame profondo tra i vivi e i loro antenati.
Le Tombe dei Giganti: custodi di antichi rituali
La prima tomba, la più antica, è un classico esempio di struttura “a stele centinata”, caratterizzata da una camera funeraria a galleria, lunga circa sette metri, e da un ingresso solenne delimitato da grandi blocchi di pietra. Il suo interno era destinato ai riti di passaggio e di commemorazione, mentre all’esterno, lungo l’esedra semicircolare, un bancone di pietra accoglieva i fedeli che si radunavano per celebrare i propri defunti.

Il parco archeologico del bosco di Seleni
A soli 80 metri di distanza si trova la seconda tomba, costruita un secolo più tardi, con un’architettura più evoluta “a filari”. Qui, nei pressi del corridoio sepolcrale, si praticava il rito dell’incubazione: i nuragici credevano che dormendo accanto alle tombe avrebbero potuto comunicare con gli spiriti degli antenati attraverso i sogni. Tra i ritrovamenti più affascinanti, vi è un blocco troncopiramidale con tre fori, destinato a sostenere i betili, simboli delle divinità protettrici della fertilità e della vita.
Molti dei reperti rinvenuti nel sito, inclusi suggestivi bronzetti votivi, sono oggi esposti al Museo Archeologico Nazionale di Cagliari, dove è possibile ammirare il talento artistico e artigianale di questa civiltà.
Un viaggio tra storia e natura nel cuore della Sardegna
Oltre al valore archeologico, il Bosco di Seleni regala un’esperienza immersiva tra storia e natura. Il parco è attrezzato con aree pic-nic e punti panoramici che permettono di godere della bellezza incontaminata dell’Ogliastra. E per chi vuole spingersi ancora più in alto, sul vicino Monte Armidda si trova un moderno osservatorio astronomico, un luogo ideale per ammirare il cielo stellato della Sardegna, così limpido da regalare uno spettacolo senza eguali.

Il parco archeologico del bosco di Seleni
Visitare il parco archeologico del Bosco di Seleni significa compiere un viaggio indimenticabile nel passato, alla scoperta di un’antica civiltà che ha lasciato tracce profonde nella storia dell’isola. Tra miti, riti e paesaggi incantati, questo luogo è una perla rara che racchiude tutto il fascino misterioso della Sardegna.
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