In Sardegna, in un bosco, si trova un enorme volto umano scolpito nella pietra: dove ci troviamo?
Probabilmente sono pochissime le persone a conoscere l'esistenza di questo monumento naturale: una pietra che, osservata dalla giusta prospettiva, assume le sembianze di un volto umano.
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Quali sono i quattro piatti sardi che per la loro “stranezza” lasciano i turisti a bocca aperta?

Tra le specialità più sorprendenti e insolite dell’isola, quattro piatti emergono per la loro stranezza e per l’originalità delle storie che li accompagnano. Ecco quali!
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La Sardegna vanta tradizioni culinarie uniche, alcune delle quali lasciano i turisti letteralmente a bocca aperta. Tra le specialità più sorprendenti e insolite dell’isola, quattro piatti emergono per la loro stranezza e per l’originalità delle storie che li accompagnano.
Le orziadas sono piccole anemoni di mare che vivono lungo le coste sarde: con i loro tentacoli lunghi e velenosi, non sono certo facili da consumare e richiedono mani esperte per prepararli. I turisti che le hanno assaggiate raccontano di un gusto sorprendente, salmastro e leggermente dolce, che resta impresso nella memoria più per l’esperienza che per il sapore.
Il casu marzu, probabilmente il formaggio più controverso del mondo, è un pecorino fermentato fino a diventare “vivo”, con larve che aiutano la maturazione.

Casu marzu
Accanto a questa eccentricità, molti visitatori hanno scoperto anche sa pompia, un agrume autoctono simile al cedro, utilizzato per creare dolci e liquori dal sapore unico.

Infine, su filindeu è forse il piatto più raro e affascinante dell’isola: una pasta sottilissima preparata con un procedimento antichissimo, quasi estinto, custodito da sole dieci donne in tutta la Sardegna. Tirata a mano e servita con un brodo delicato di pecora, questa pasta offre un’esperienza gastronomica unica.

Foto di Eliot Stein
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