Lo sapevate? Nel 1951 un’alluvione terribile distrusse completamente un paese in Sardegna

Per quattro giorni consecutivi, piogge incessanti martellarono il paese, trasformando i torrenti in fiumi impetuosi e saturando i terreni fino al collasso
La Sardegna nasconde angoli di storia affascinanti e spesso poco conosciuti. Uno di questi è il paese fantasma di Gairo Vecchio, situato nel cuore dell’Ogliastra, un luogo tanto suggestivo quanto intriso di ricordi dolorosi. La storia di Gairo è quella di un paese che, dopo una serie di eventi naturali devastanti, ha dovuto rinascere altrove, lasciandosi alle spalle un’eredità fatta di silenzio e ruderi.
La travagliata storia di Gairo inizia ben prima del 1951. Già alla fine dell’Ottocento, una serie di nubifragi violenti aveva minato la stabilità del terreno su cui sorgeva il borgo. Frane e smottamenti divennero una minaccia costante per gli abitanti, che lottavano contro una natura spesso ostile. Nonostante i disagi, il paese resistette, aggrappandosi alla roccia come le sue case di pietra.
Tuttavia, la resilienza di Gairo non bastò di fronte all’alluvione che si abbatté sulla Sardegna dal 14 al 19 ottobre del 1951. Per quattro giorni consecutivi, piogge incessanti martellarono l’Ogliastra, trasformando i torrenti in fiumi impetuosi e saturando i terreni fino al collasso. Gairo, già vulnerabile, si trovò al centro di un disastro naturale senza precedenti: interi quartieri furono sommersi dal fango, le strade vennero spazzate via, e le abitazioni si sgretolarono sotto il peso dell’acqua.
Gli abitanti, non più al sicuro nelle loro case, furono costretti ad abbandonare tutto. Fu una decisione dolorosa ma inevitabile: Gairo non era più vivibile. Così, il paese venne ricostruito poco più in alto, in una zona più stabile, dando vita al nuovo centro abitato di Gairo Sant’Elena. Ma Gairo Vecchio, con le sue case abbandonate e i suoi vicoli silenziosi, rimase lì, testimone muto di una tragedia che cambiò per sempre la vita della comunità.
Oggi, Gairo Vecchio è uno dei paesi fantasma più affascinanti della Sardegna. Le sue rovine, incorniciate dal verde della macchia mediterranea, creano un’atmosfera unica, che attira ogni anno migliaia di turisti e appassionati di luoghi misteriosi. Passeggiare tra le sue strade deserte significa immergersi in un passato fatto di fatica, sacrificio e resilienza. È un viaggio emozionante, che racconta la forza di una comunità che, pur dovendo abbandonare il proprio paese, è riuscita a ricostruirsi un futuro.
L’alluvione del 1951 e la storia di Gairo Vecchio hanno ispirato anche la letteratura. Lo scrittore Claudio Piras ha dedicato a queste vicende il romanzo Macerie, che offre una narrazione intensa e commovente di quegli eventi. Attraverso le sue pagine, il lettore può rivivere le emozioni e i drammi di una comunità costretta a fare i conti con la forza distruttiva della natura.
Gairo Vecchio non è solo un luogo da visitare, ma anche un monito. Ricorda quanto la natura possa essere tanto meravigliosa quanto implacabile, e quanto sia importante rispettarla. È un pezzo di storia sarda che continua a parlare a chiunque sia disposto ad ascoltare il suo silenzio.

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