Comune di Tortolì e Tribunale di Lanusei: avvio di un nuovo progetto di reinserimento sociale
Hanno sottoscritto un accordo che consentirà ai cittadini che hanno violato il Codice della Strada di scontare la pena svolgendo lavori di pubblica utilità
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Nella giornata di ieri è stata firmata la convenzione tra il Comune di Tortolì e il Tribunale di Lanusei per l’avvio di un nuovo progetto di reinserimento sociale. Il Sindaco Marcello Ladu e il presidente del tribunale Nicola Caschili, hanno sottoscritto un accordo che consentirà ai cittadini che hanno violato il Codice della Strada di scontare la pena svolgendo lavori di pubblica utilità.
A decidere sulla commutazione della pena in questa misura alternativa, sarà il giudice competente. Presente alla stipula della convenzione, avvenuta nell’ufficio del presidente del tribunale, anche la comandante della Polizia Locale di Tortolì, Marta Meloni che ha istruito gli atti propedeutici.
I cittadini che sceglieranno di prestare la propria opera al servizio del Comune, restituendo un servizio alla comunità, si occuperanno di viabilità, manutenzione, edilizia e servizi. Nello specifico, l’attività non retribuita, consisterà: nella sicurezza ed educazione stradale, pulizia strade e sfalcio erba, lavori manutentivi, salvaguardia del verde pubblico, servizi in ausilio della pulizia e della custodia del cimitero comunale, nonché attività di affiancamento dei dipendenti comunali e piccoli lavori d’ufficio.
“Questa iniziativa rappresenta un passo avanti importante verso una giustizia più vicina ai cittadini e concede una valida opportunità al reinserimento sociale a coloro che hanno trasgredito la legge”, ha affermato il Sindaco Ladu.
L’occasione inoltre è stata utile per un confronto tra il primo cittadino e il presidente del Tribunale, nel quale è emersa la possibilità di attivare nuovi servizi per la comunità presso gli uffici del giudice di pace, tra i quali un ufficio di prossimità dove sarà possibile estendere le attività soprattutto verso alcune categorie di utenti fragili.
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Nuoro, presentato il progetto “Prendersi Cura” per sostenere chi assiste familiari non autosufficienti e disabili

“Prendersi Cura” è un progetto dedicato al supporto dei caregiver, di chi si prende cura cioè di familiari non autosufficienti o con disabilità.
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È stato presentato oggi, mercoledì 10 dicembre, nei locali del Consorzio Sol.Co. a Nuoro, il progetto “Prendersi Cura”, iniziativa quadriennale dedicata al supporto dei caregiver, cioè di chi si prende cura di familiari non autosufficienti o con disabilità. L’evento ha visto la partecipazione della presidente del Consorzio Sol.Co., Elsa Muscu, del presidente provinciale di Acli Nuoro, Salvatore Floris, del vice presidente della cooperativa Anziani e Non Solo, Federico Boccaletti, e dei rappresentanti degli altri partner del progetto.

Promosso da Sol.Co. Nuoro – Consorzio Sociale di Solidarietà con il sostegno di Fondazione CON IL SUD, il progetto coinvolge numerose realtà locali tra cui cooperative sociali, Patronato ACLI, ASL Nuoro e Consorzio Solidarietà di Cagliari. L’obiettivo è migliorare il benessere psicofisico dei caregiver attraverso informazione, orientamento e attività di supporto come socializzazione, formazione e momenti di sollievo, con l’intento di sviluppare strumenti da rendere strutturali nel territorio.
La fase iniziale di formazione si è svolta tra giugno e novembre 2025 ed ha previsto 15 moduli per un totale di 21 ore, affrontando temi chiave come: il ruolo del caregiver nella società della cura, l’alleanza e la comunicazione nella relazione di assistenza, i diritti dei caregiver, l’umanizzazione della cura, la gestione di ansia e stress, e l’integrazione del caregiver nel piano assistenziale.

Hanno partecipato 34 operatori e coordinatori tra Patronato, OSS e assistenti sociali, prevalentemente donne tra i 41 e i 55 anni con diversi anni di esperienza nel ruolo. I test di valutazione pre e post formazione hanno evidenziato una crescita significativa delle conoscenze. La maggior parte dei partecipanti ha espresso giudizi positivi o molto positivi sul percorso, apprezzando la chiarezza degli interventi e la qualità dei contenuti.
Con “Prendersi Cura”, i promotori puntano non solo a supportare direttamente chi assiste i propri cari, ma anche ad aumentare la consapevolezza della comunità e degli operatori professionali sui bisogni specifici dei caregiver, in particolare sul benessere psicologico e sulla conciliazione dei tempi di cura con la vita personale.
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